Sette minuti che sembrano orchestrati direttamente nelle profondità del mare: ecco come tornano a farsi sentire i Cure, con il brano Alone, dopo sedici anni dall’ultimo album, 4:13 Dream ( 2008). Il singolo è preludio all’album di prossima uscita, Songs of a Lost World, atteso per il primo novembre, pubblicato dalla Universal.
Un volto nell’immensità
Ballata intensa e introspettiva, lunare e acquatica come nel migliore stile dei Cure, Alone è accompagnata da un video altrettanto bello; una scultura in pietra che ritrae un volto dagli occhi socchiusi fluttua nell’aria, in un vivido accordo cromatico tra bianco, nero e grigio. La vediamo sempre più chiaramente, distinguendone i tratti e l’espressione, man mano che si allontana e che si rimpicciolisce, per poi scomparire: nel nulla, nell’immensità, nello spazio.
Sculture e poesie
La scultura (non si tratta di un’animazione 3D) è stata realizzata nel 1975 dall’artista sloveno Janez Pirnat (1932-2021) e si chiama Bagatelle. Apparirà anche sulla copertina dell’imminente disco il cui concept è stato curato dallo storico graphic designer della band, Andy Vella. Il brano Alone è liberamente ispirato alla poesia Dregs di Ernest Dowson, poeta decadente di epoca vittoriana, celebre per Vitae Summa Brevis, che contiene i celebri versi «They are not long, the days of wine and roses», a cui diversi musicisti si sono ispirati; inclusa un’altra band storica per il rock d’autore, i californiani Dream Syndicate con il loro album di debutto del 1982 The Days of Wine and Roses, contenente l’omonima traccia.