

A distanza di quasi mezzo secolo, il piccolo borgo di pescatori di St. Piran, in Cornovaglia, celebra ancora la memoria di Joe Haak, l’uomo che arrivò dal mare a cavallo di una balena e che salvò quella stessa balena, trovata spiaggiata, il giorno successivo. Nelle narrazioni, la realtà sembra essersi ormai mescolata alla leggenda. Un po’ perché il tempo è trascorso e molti testimoni non ci sono più. Un po’ perché Joe somiglia molto più a un personaggio biblico che a una persona reale.
Il suo stretto rapporto con la balena ricorda Giona e la dedizione con cui guida il villaggio nelle difficoltà fa di lui una sorta di Messia. A tratti, pare addirittura capace di pesche miracolose e moltiplicazioni dei pani e dei pesci.La figura che più gli si addice, in realtà, è quella di un profeta del nostro tempo.
In fuga da una società di brokeraggio della City, Joe è un analista matematico che ha elaborato un potentissimo algoritmo capace di cogliere e interpretare ogni minima perturbazione dello scenario mondiale. Joe ha previsto le oscillazioni degli indici di borsa e dei prezzi, l’ascesa e il declino di imperi finanziari. Joe ha previsto la fine del mondo: l’Apocalisse partita da un virus e destinata a sgretolare l’ordine sociale.
Pagina dopo pagina, la trama sembra avviarsi a un esito catastrofico, almeno fino a quando il destino di Joe non si compirà per mezzo dell’altra protagonista della storia, la balena, il cui gigantesco e complesso organismo si eleva ad allegoria di un’intera società. John Ironmonger scrive La balena alla fine del mondo (ed. Bollati Boringhieri, 2021), alcuni anni prima della pandemia da Covid. Ed è proprio questa sorprendente anticipazione di alcuni fatti che riempiono le cronache odierne a rendere il libro tanto affascinante quanto inquietante.


Tuttavia il volume racchiude un lumicino di speranza nel modo in cui la piccola porzione di umanità che ruota intorno al protagonista riesce a sviluppare quel profondo e salvifico senso di fratellanza in risposta alla grande tragedia che incombe. Ed è la stessa fiducia da mantenere accesa anche quando la fine del mondo sembra essere vicina.
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