Giancarlo Riccardi, artista "multimediale" e protagonista delle avanguardie negli anni '60
Giancarlo RIccardi, artista "multimediale" e protagonista delle avanguardie negli anni '60

Ritratto di Gian Carlo Riccardi, la voce ciociara dell’avanguardia

A nove anni dalla scomparsa ricordiamo la figura di un esponente della ricerca teatrale e visiva che propose un'idea trasversale, provocatoria e fortemente legata alle questioni sociali delle arti. Portando a Frosinone il clima e le istanze delle "cantine" romane
7 Febbraio, 2024
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Spettacoli teatrali che si trasformavano in battaglie a base di palle di carta, feroci discussioni a fine spettacolo, inseguimenti rocamboleschi da parte dei movimenti studenteschi e la partecipazione di una spogliarellista che purtroppo, per la delusione del pubblico accorso a gran voce, non si spogliรฒ. Tutto questo ed altro avveniva negli anni โ€™60 a Frosinone, dove il regista Gian Carlo Riccardi, di cui oggi ricorrono nove anni dalla scomparsa, aveva dato vita al primo movimento teatrale dโ€™avanguardia, il Gruppo Teatro Laboratorio Arti Visive (che presentรฒ le sue opere sui principali palcoscenici italiani) e ad un piccolo teatro nel centro storico della cittร : il Teatro Club.

 

Il Gruppo teatro laboratorio arti visive con "Apocalisse" (1975) e Amleto (1972)
Il Gruppo teatro laboratorio arti visive con “Apocalisse” (1975) e Amleto (1974)

La formazione

Diplomato in scenografia presso lโ€™Accademia di Belle Arti di Roma e successivamente in regia teatrale, Gian Carlo Riccardi (1933-2015) ha preso parte allโ€™avanguardia teatrale romana, il cosiddetto “teatro delle cantine”, assieme a figure del calibro di Carmelo Bene, Manuela Kustermann, Giuliano Vasilicรฒ, Giancarlo Nanni, Mario Ricci, Valentino Orfeo e Pippo di Marca, fondando il teatro La Fede. Pittore, caricaturista, attore e regista teatrale, scultore, musicista, scrittore, docente di costume e storia dellโ€™arte, Riccardi ha praticato lโ€™interdisciplinarietร  trovando al contempo un anello di congiunzione tra le varie espressioni artistiche praticate.

 

Il Gruppo teatro laboratorio arti visive, Amleto II, 1974.
Il Gruppo teatro laboratorio arti visive, Amleto II, 1974.

Per questo motivo รจ stato definito dal critico dโ€™arte Enrico Crispolti un โ€œartista multimedialeโ€.

Dentro il Teatro Club

Allโ€™interno del Teatro Club di Gian Carlo Riccardi venivano messi in scena estenuanti spettacoli, i quali potevano svolgersi anche nellโ€™arco di tre ore e con ripetuti cambi di costumi. Gli attori sostenevano queste lunghe performance nel buio del palcoscenico, illuminati solo da qualche fascio di luce pallido. La scenografia era costellata di oggetti poveri e di recupero legati al mondo dellโ€™infanzia e del sogno: fantocci di stoffa, mostri di legno o carta, barchette, cavalli a dondolo, scatole cinesi ecc. Sulla scena gli attori si muovevano con gesti lenti, misurati e ripetitivi cercando un dialogo e una partecipazione attiva dello spettatore, il quale veniva provocato e coinvolto nella piรจce.

 

Il Gruppo teatro laboratorio arti visive, Riflusso nel privato come da Joyce (con Dodo D'Hambourg), 1982
Il Gruppo teatro laboratorio arti visive, Riflusso nel privato come da Joyce (con Dodo D’Hambourg), 1982

Oltre il palcoscenico

Le rappresentazioni si spostavano spesso dal palcoscenico alla platea. Frequentemente il copione veniva stravolto anche sulla base delle reazioni spontanee del pubblico, che era chiamato a diventare protagonista dellโ€™opera. Tutto ciรฒ, talvolta, dava luogo a risposte non sempre positive: erano gli anni delle contestazioni studentesche e delle lotte politiche. Cosรฌ i contenuti di questo tipo di teatro, che voleva porsi al di fuori di qualsiasi retorica di partito, vennero strumentalizzate e criticate dalle varie fazioni. Era, inoltre, un teatro dโ€™avanguardia che ripudiava il classico teatro della parola e si inseriva allโ€™interno di una provincia che faticava ad assorbire questo tipo di innovazioni.

Nudi in scena

Sono numerose le testimonianze riguardanti le performance realizzate da Gian Carlo Riccardi e la sua compagnia teatrale. Caratteristica delle opere messe in scena negli anni โ€™60, ad esempio, era la nuditร  dellโ€™attore. Questa provocazione operata da Riccardi spogliava lโ€™uomo delle ipocrisie e delle contraddizioni sociali, liberandolo dallโ€™omologazione collettiva. In questi anni erano numerose le piece dove gli attori, uomini e donne, si spogliavano mettendo a nudo, di fronte al pubblico, le paure e le speranze della societร  contemporanea. Allo stesso tempo, perรฒ, anche il pubblico veniva invitato a prendere parte a questo rituale di โ€œsvestizioneโ€.

Ciรฒ nonostante, non sempre gli spettatori erano disposti a โ€œcollaborareโ€.

Durante un evento teatrale, infatti, il protagonista che, come da copione, cercรฒ il coinvolgimento del pubblico chiamando sul palco una donna, fu violentemente schiaffeggiato non appena provรฒ a denudarla. Altro episodio eclatante riguardรฒ lo spettacolo Riflusso nel privato come da Joyce (1982), che prevedeva la partecipazione della spogliarellista Dodo Dโ€™Hambourg. La rappresentazione registrรฒ unโ€™affluenza mai vista prima, purtroppo perรฒ, per il malcontento del pubblico la donna non si spogliรฒ.

 

Il Gruppo teatro laboratorio arti visive, Riflusso nel privato come da Joyce (con Dodo D'Hambourg), 1982
Il Gruppo teatro laboratorio arti visive, Riflusso nel privato come da Joyce (con Dodo D’Hambourg), 1982

 

Battaglie in platea

Ma allโ€™interno del Teatro Club si registravano anche vivaci dibattiti durante ed in seguito alle rappresentazioni. Uno spettacolo che prevedeva il lancio di palle di carta verso gli spettatori si trasformรฒ in una battaglia allโ€™ultimo sangue tra gli attori ed il pubblico, mentre, al termine di una performance nel napoletano, le vetture del regista e degli attori furono inseguite da orde di studenti manifestanti e prese di mira da sassi e pietre.

Spettacoli basati sullo shock visivo, mimica gestuale e significati inediti, il teatro dโ€™avanguardia di Gian Carlo Riccardi segna una tappa fondamentale tra le sperimentazioni avviate negli stessi anni a livello internazionale e rappresenta il primo esperimento dโ€™avanguardia teatrale introdotto nella Ciociaria.

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