In questi giorni è in corso nel nostro paese un “tour” molto speciale. Ne sono protagonisti ragazze e ragazze che con le proprie scelte dicono No alla guerra: sono israeliani che rifiutano il servizio militare e palestinesi attivi nella resistenza nonviolenta. Ne ha scritto qualche giorno fa il filosofo e attivista nonviolento Pasquale Pugliese su Comune-Info e su Il Fatto Quotidiano, mentre le tappe sono seguite dagli organi di comunicazione del Movimento Nonviolento promotore dell’iniziativa, all’interno della Campagna internazionale di Obiezione alla guerra e in collaborazione con le organizzazioni Mesarvot e Cpt.
pasquale pugliese
I protagonisti
Mesarvot è una rete israeliana di obiettori di coscienza al servizio militare. Offre sostegno e assistenza legale a ragazze e ragazzi durante il percorso dell’obiezione, che prevede detenzioni nelle prigioni militari. Gli attivisti di Mesarvot si oppongono all’occupazione e protestano contro la guerra, con manifestazioni congiunte israelo-palestinesi in tutto il Paese.
Chiedono un accordo sugli ostaggi, la fine del genocidio a Gaza, la fine della guerra in Medioriente e il raggiungimento di una soluzione diplomatica.
In Palestina, tra i gruppi di resistenza nonviolenta, il Community Peacemaker Teams (Cpt) sostiene la resistenza nonviolenta contro l’occupazione israeliana, in particolare nell’area H2 della Cisgiordania, nella città di Al-Khalil/Hebron e nelle colline meridionali di Hebron dal 1995. L’organizzazione di base è presente in più Paesi e svolge un lavoro multirazziale, multietnico e multireligioso contro diverse forme di oppressione, incentrato sulla liberazione della comunità locale. Il Cpt monitora anche la situazione ai posti di blocco mentre i bambini attraversano il confine per andare a scuola, documentando anche per le Nazioni Unite le violazioni dei diritti umani, come racconta il docufilm Light, co-finanziato anche dal Movimento Nonviolento.
Il tour
Gli obiettori di coscienza israeliani Sofia Orr e Daniel Mizrahi e le attiviste palestinesi Tarteel Al-Junaidi e Aisha Omar sono in Italia dal 16 ottobre, impegnati in incontri pubblici e istituzionali. Dopo Milano, Verona, Bologna, Parma, Reggio Emilia, Firenze (incontro pubblico stasera alle ore 21 presso il Circolo Arci 25 aprile, via Bronzino) è la volta di Roma e Bari. A Roma il 23 ottobre saranno alle ore 10 presso la Sala Blu de La Sapienza Università di Roma, e il pomeriggio con i volontari in servizio civile universale. Il 24 ottobre alle 8:30 saranno in audizione alla Commissione interparlamentare per i diritti umani, alle 13 presso il Dicastero vaticano per lo sviluppo umano e integrale, alle 16 in conferenza stampa alla Camera dei Deputati, mentre l’incontro pubblico sarà a partire dalle ore 10:30 presso il Centro per il Servizio per il Volontariato del Lazio, via Liberiana 17 insieme alla filosofa Donatella Di Cesare testimonial della Campagna di Obiezione alla Guerra e il sociologo e scrittore Luigi Manconi. Il tour prepara la Giornata di mobilitazione nazionale per la pace e l’immediato cessate il fuoco del prossimo 26 ottobre organizzata da Rete italiana Pace e Disarmo.
«Per cessare il fuoco bisogna non sparare» si legge sulla locandina. «Per fermare la guerra bisogna non farla».
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