Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

laboratorio computer

Verso la rete: il luogo dove ci si può incontrare davvero

Responsabilizzare i bambini, senza competizione ma al contrario, aiutando le dinamiche di gruppo e rafforzando il senso di comunità: se usato bene, il web può essere uno strumento molto utile per i più piccoli
30 Marzo, 2020
2 minuti di lettura

In un libro del 1999, Come usare il computer con i bambini e i ragazzi,  scrivevo: «Internet, nel bene e nel male, è probabilmente la più grossa occasione di democrazia che il mondo abbia mai conosciuto, perché chiunque e non solo, come finora accadeva, chi detiene un qualche potere politico ed economico, può informare chiunque, a proposito di qualunque cosa».

Una democrazia vera però si realizza quando i cittadini, oltre ad andare a votare ogni qualche anno, partecipano attivamente alla vita delle comunità e quindi si assumono anche ognuno la loro piccola parte di responsabilità.

E in una società consumistica, individualistica, cresciuta con la passività della televisione, responsabilità è per lo più sinonimo di seccature. Così come non è bello per il mercato che, stimolati da possibilità rese evidenti dal saper maneggiare con competenza un personal computer, ci siano cittadini che si mettono a produrre in prima persona contenuti che prima erano costretti semplicemente a comprare.

Irrealtà virtuale

Così hanno inventato i social network! Ambienti virtuali in cui può entrare chiunque, anche quelli che un computer lo sanno a mala pena accendere, per raccontare e discutere, pubblicare in massa foto e video, sentirsi attivi e appagati, quando in realtà tutto resta lì, toccando pochissimo il mondo reale, in piattaforme sostanzialmente chiuse i cui padroni stabiliscono le regole e, in cambio di un accesso gratis, rivendono poi a fini commerciali i nostri dati e la nostra stessa presenza on line, al punto da guadagnarci miliardi.

Guarda lo storytelling sui Social Media e il Web

 

Per i bambini è diverso. La responsabilità per loro è una cosa che aggiunge valore alla vita, molto più del divertimento fine a se stesso. Assegnare a un bambino un compito importante, dargli l’occasione di essere attore di quello che fa, lo rende felice.

Responsabilizzare con la rete

Ancora meglio se si tratta di una responsabilità di gruppo, in cui gli individui possano sentirsi importanti insieme, senza competizioni artificiose e controproducenti. Nei laboratori in cui i bambini e i ragazzi sono “caricati di responsabilità”, spesso apprendono e producono a livelli altissimi, si divertono e, collaborando, trovano facilmente ognuno il suo ruolo, con soddisfazione di tutti.

Una parte di ogni esperienza può essere resa in forma digitale, con testi, figure, video, audio, e immediatamente comunicata attraverso la rete ad altri gruppi di bambini – ma anche a educatori, artisti, scienziati, filosofi – in qualsiasi parte del mondo.

Andare in rete diventa allora un gesto consapevole, attivo, con motivazioni e finalità precise: scambiarsi esperienze vissute, vere, importanti e – data la partecipazione viva dei bambini alla produzione dei messaggi – a volte raccontate in modo originale, con anche una parziale reinvenzione, dal punto di vista infantile, dello stesso linguaggio audiovisivo.

Guarda un laboratorio didattico interattivo

 

 

Progetti e comunità

Prima di mettere qualcosa in rete, si osservano i contenuti, li si seleziona e si pensa bene che cosa intendiamo comunicare. Come già abbiamo fatto quando abbiamo montato i nostri video, scegliendo poche sequenze essenziali, tra decine o addirittura centinaia.

Per i bambini e i ragazzi, accostarsi al web partendo da un’attività, un progetto loro, forti del proprio sentirsi comunità e del sostegno di adulti che, senza imporre il proprio punto di vista, sovra intendono e fanno da garanti, è tutt’altro che affacciarsi timidi, individualmente, su un terreno estraneo fitto di insidie, pubblicando qualsiasi cosa senza pensarci. E a questo punto nemmeno serve più che in modo episodico, estemporaneo e un po’ paternalistico, professori o “esperti” che di solito nemmeno prestano loro attenzione, impartiscano poi astratte lezioni su come difendersi dai cattivi incontri on line e dalle fake news. 

Mielizia

Saperenetwork è...

Paolo Beneventi
Paolo Beneventi
Alcuni libri: I bambini e l’ambiente, 2009; Nuova guida di animazione teatrale (con David Conati), 2010; Technology and the New Generation of Active Citizens, 2018; I Pianeti Raccontati, 2019; Il bambino che diceva le bugie, 2020. Video: La Cruzada Teatral, 2007, Costruiamo insieme il Museo Virtuale dei Piccoli Animali, 2014; I film in tasca, 2017; Continuavano a chiamarlo Don Santino, film e backstage, 2018.
Mielizia
Mielizia
Resto sfuso

Agenda Verde

Librigreen

Orbital

"Orbital", l'antiracconto di Samantha Harvey che ci fa amare la Terra

Samantha Harvey, cinquant’anni e una formazione di studi filosofici e corsi di scrittura creativa, ha vinto il Booker Prize 2024 con la sua quinta ope

Fabio Deotto, "Come ne usciremo"

Viaggio nel 2040, quando la transizione sarà compiuta. Otto visioni possibili

Autore:

Cosa accadrebbe se tra qualche anno non saremo neppure in grado di ricordare il nostro tempo? Non perché saranno trascorsi troppi anni, ma per una for

Il favoloso mondo delle piante

Un abete più vecchio delle piramidi e tanto altro. Nel mondo delle piante con Mancuso e Giordano

L’essere vivente più vecchio del mondo? Forse non tutti sanno che si tratta di un albero. È Tjikko, un abete rosso che vive in Svezia e ha compiuto be

educare all'incertezza
Storia precedente

Educare all’incertezza, la sfida dei nostri tempi

video con telefono
Prossima storia

Video ergo sum, serve un’educazione

Leggi anche...