Virgo, i piedi freddi di una donna 

Un cortometraggio distopico, un futuro in cui a nessuno sarà concesso di vivere oltre gli ottant'anni. Così Massimo Ivan Falsetta racconta le paure della sovrappopolazione. Presentato al Green Movie Film Fest, protagonista uno straordinario Roberto Herlitzka
20 Gennaio, 2021
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È una giornata di solitudine e riflessione per il Signor Odino Primo: compie ottant’anni. Potrebbe essere una giornata di festa, ma non è così. Ha infatti ricevuto un pacco, in cui trova un ologramma con un messaggio particolare che lo turba. Dalla finestra del salone di casa sua si vede una metropoli illuminata e piccole astronavi che attraversano il cielo: sembra la città di Blade Runner, il capolavoro di Ridley Scott del 1982. 

Il futuro è un ologramma a domicilio

Odino, interpretato da un insuperabile Roberto Herlitzka, è il protagonista di Virgo, i piedi freddi di una donna (2019), di Massimo Ivan Falsetta, presentato al Green Movie Film Fest, la rassegna di cinema ambientale capitolina, che quest’anno si è svolta in streaming dal 18 al 20 dicembre. Il cortometraggio è ambientato in un futuro distopico in cui, per limitare la sovrappopolazione del pianeta, il Governo Globale ha stabilito che nessuno possa vivere oltre gli ottant’anni. Così per Odino il compleanno sarà anche l’ultimo giorno della sua vita.

 

L’ultima festa

L’anziano è incoraggiato dall’ologramma, l’Assistente al Trapasso Programmato, interpretata da Anna Falchi, a festeggiare il compleanno prima che il suo cuore smetta di battere. Inizia quindi la lunga attesa per l’arrivo della figlia Margot, che non vede da tempo. Questa diventa l’occasione per fare il bilancio della sua esistenza.

 

Sovrappopolazione, una bomba ambientale

Il film di Falsetta rientra in un genere, quello distopico, poco battuto dal cinema italiano, ma che non sembra mettere a disagio il regista. Il tema della sovrappopolazione ha ispirato molte pellicole, soprattutto a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, quando il problema emerse nella realtà quotidiana con evidenza. In particolare fu il libro The population bomb (1968) di Paul e Anne Ehrlich a porre il tema all’attenzione di tutti, all’interno della più ampia questione ambientale.

Distopie e previsioni per una nuova umanità

L’allarme ecologico diventa, però, per il regista l’occasione per avviare una considerazione complessiva sull’uomo e sul suo ruolo nel pianeta, che trascende qualsiasi aspetto di denuncia. E in questo scenario Roberto Herlitzka ci regala una performance da grandissimo interprete. 

 

L'attore Roberto Herlitzka con il regista Ivan Massimo Falsetta
L’attore Roberto Herlitzka con il regista Massimo Ivan Falsetta

Il cinema deve andare avanti

Il corto è approdato al Green Movie Festival dopo i premi ricevuti presso il Linear International Film Festival, che si è tenuto lo scorso 17 ottobre a Manchester, e al React Film Festival di Catanzaro del 2019. Come si diceva, quest’anno la rassegna si è svolta on line grazie alle proiezioni in streaming su OpenDDB – Distribuzioni dal basso.

«L’importante è che – sottolinea il regista Massimo Falsetta – in un periodo come questo, il cinema non si fermi, e anzi, vada avanti». 

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