Alcuni volontari dell'associazione romana Daje de Alberi al lavoro per le strade della città
L'app ideata da Riccardo Alati permette di informarsi sulle attività in calendario e segnalare situazioni di allarme

Green Roma, dall’università al verde urbano

Per pulire strade e marciapiedi e salvare il verde urbano, a Roma uno studente universitario ha ideato un'app per volontari e associazioni. Sito d’informazione, bacheca dove poter vedere le attività in calendario e segnalare situazioni di allarme: un'idea pratica per dare una mano alle città e alle amministrazioni
16 Novembre, 2021
2 minuti di lettura

Sono sempre di più le persone che si attivano per contrastare il degrado urbano e ambientale che, soprattutto negli ultimi anni, vivono le grandi città. Spinti da un profondo senso civico, singoli abitanti decidono, così, di prendere sacchi della spazzatura, scope e palette per pulire strade e marciapiedi, vanghe e rastrelli per sistemare le aree verdi abbandonate. O per avviare, come ha fatto a Roma l’associazione Daje de alberi, dei veri e propri progetti di riforestazione. Inutile cercare di tracciare un identikit dei volontari green: di qualsiasi età, nazionalità ed estrazione sociale, sono tutti animati e convinti che, come diceva Dostoevskij, il bello salverà il mondo.

Un impegno condiviso, talvolta, anche da alcuni volti famosi, come, per restare ancora nella Capitale, Francesco De Gregori, visto a pulire nelle strade del quartiere Prati, Alessandro Gassman a Trastevere, Nancy Brilli vicino via Merulana, o, solo pochi giorni fa, Margherita Buy a Villa Leopardi.

 

Green Roma, l’app che informa e organizza

Un fenomeno in crescita, difficile da inquadrare: da questa considerazione uno studente universitario e attivista, Riccardo Alati, ha avuto l’idea di creare Green Roma, un’app per volontari e associazioni, che possa fungere da sito d’informazione, bacheca dove poter vedere le attività in calendario, ma anche segnalare situazioni di allarme. La sensazione, infatti, è che il desiderio di partecipazione della cittadinanza a queste azioni di tutela del patrimonio ambientale e del decoro urbano possa diventare sempre più ampio. Più che la convinzione della necessità di valorizzare i beni comuni, manca l’informazione su come si possa operare, dove, quando e con chi.

«L’idea mi è venuta durante il periodo di lockdown – racconta Alati – vedendo le sterpaglie agli angoli delle strade crescere sempre di più. Allora ho deciso di organizzare una raccolta fondi per sistemare alcune aree del mio quartiere, il Nomentano. Ho cercato su internet una lista delle associazioni che si occupano del verde pubblico, ma non l’ho trovata; ho navigato sul sito del Comune ma mi sembrava poco chiaro. È qui che mi si è accesa una lampadina».

 

Una boccata d’ossigeno per le amministrazioni

Cercando di persona le associazioni che sarebbero potute essere interessate all’idea, e, grazie al passaparola, spiega, Alati è arrivato a Massimo Proietti, presidente dell’associazione Amici di Villa Leopardi. «Ho contattato poi diverse realtà, presentando un progetto già pronto, per essere sicuro venisse realizzato».

L’azione dal basso, per strappare al degrado angoli della città, potrebbe trovare nella piattaforma uno strumento per potenziare e organizzare i diversi interventi, riuscendo a concentrare e coordinare le diverse azioni.

A fianco delle associazioni più strutturate, come Retake, una delle prime associazioni a operare sul territorio nazionale, si sta organizzando il movimento spontaneo. Una boccata d’ossigeno per le amministrazioni, che stanno procedendo tra mille difficoltà, e che possono vedere in queste associazioni soggetti con cui avviare collaborazioni mirate alla salvaguardia.

 

 

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