Il nucleo della Terra sta iniziando a ruotare nella direzione opposta. Questa è l’ipotesi avanzata da alcuni ricercatori dell’Università di Pechino in un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience. La conclusione degli scienziati, la quale deriva dall’analisi delle onde sismiche che hanno attraversato il cuore del Pianeta Blu in circa trent’anni, è però tutta da dimostrare. L’unica evidenza è che, confrontando dei dati degli anni ‘60 con quelli degli anni ‘90, vi siano delle discrepanze nella propagazione delle onde sismiche. Discrepanze che potrebbero essere dovute ad una moltitudine di fattori, tra cui la possibilità avanzata dagli autori della ricerca: il nucleo della Terra si sta fermando ed è prossimo ad invertire il suo senso di marcia. Tuttavia, per l’appunto, stiamo parlando di un’ipotesi, la quale per essere confermata ha bisogno di ulteriori studi.
Cambiamenti periodici
In ogni caso, l’eventuale alterazione non impatterebbe in nessun modo la vita sulla Terra, al massimo, potrebbe giustificare la diversa durata del giorno ogni 60-70 anni circa, nonché le oscillazioni del campo magnetico terrestre. A fare chiarezza, tra gli altri, ci ha pensato Andrea Moccia, geologo e divulgatore scientifico, in un video pubblicato sul suo canale Geopop. Dei cambiamenti nella direzione e nella velocità di rotazione del nucleo della Terra, ad esempio, sono del tutto periodici e già documentati. La possibile scoperta, che nelle ultime settimane ha alimentato più di un sensazionalismo mediatico, non sarebbe quindi niente più che una conferma di un naturale processo geofisico. Non per questo però lo studio in questione è da considerarsi fallace. Anzi. Ogni nuova ricerca scientifica, specie se focalizzata sull’ignoto centro della Terra, va ad aggiungere informazioni utili affinché si possano comprendere al meglio il nostro Pianeta e le sue dinamiche. Allo stato attuale, con una certa approssimazione, possiamo affermare che, immediatamente sotto la superficie terrestre, vi sia uno strato roccioso denominato mantello. Segue il nucleo esterno, ferroso e semi-liquido, e quello interno, il corpo metallico solido al centro della Terra (e dello studio cinese). Ad ogni modo, non ne sappiamo molto.
Guarda il video sul nucleo della Terra di Geopop
L’interno della Terra
L’interno della Terra, infatti, è estremamente complesso da studiare. Ad ora, abbiamo solo una vaga idea di quale sia realmente la sua composizione. Per assurdo – ha spiegato Moccia «è più facile studiare quel che si trova a miliardi e miliardi di chilometri nello spazio che studiare l’interno della Terra, quello che avviene sotto i nostri piedi, appena a qualche migliaio di chilometri di profondità». Basti pensare che, se volessimo raggiungere il centro della Terra, dovremmo scavare per circa 6300 chilometri. L’uomo, invece, ad oggi, si è fermato ad appena 12 chilometri.
Difficile andare oltre: le condizioni diventano proibitive per qualunque strumento attualmente in nostro possesso. Vien da sé che, per studiare l’interno della Terra, l’umanità è dovuta necessariamente ricorrere a misure indirette.
Tra le più importanti vi sono le già menzionate onde sismiche: le stesse utilizzate dai ricercatori di Pechino. Le onde meccaniche generate dai terremoti sono infatti in grado di propagarsi a grandi distanze, cosicché, analizzandone i tempi di percorrenza, è possibile ipotizzare come sono fatte le strutture che queste attraversano, dal momento in cui la velocità di propagazione varia al variare del mezzo percorso.
Quindi, cosa hanno osservato gli scienziati cinesi? Banalmente, delle variazioni ‘anomale’ nei tempi di percorrenza delle onde sismiche. Secondo l’analisi, la rotazione del nucleo terrestre seguirebbe un ciclo della durata di circa 70 anni, con cambi di direzione ogni 35 anni circa. Ma il fatto che la sua rotazione non sia costante nel tempo non è una novità.
«In uno studio basato sulle onde sismiche del 1996 – ha precisato Moccia – venne osservato che la rotazione del nucleo era leggermente più rapida rispetto a quella della crosta e del mantello. In termini numerici, parliamo di circa 1° in più all’anno, questo, almeno, fino al 2009. In quell’anno diverse analisi hanno poi dimostrato come il nucleo fosse sostanzialmente fermo rispetto a mantello e crosta, salvo poi riprendere a ruotare ma nella direzione opposta».
Scienza versus disaster movie
Una delusione probabilmente per i nostalgici dei disaster movie: nessuna apocalisse è in vista. L’unico disastro qui lo ha fatto l’informazione. The Core lo aveva predetto: si è fermato il nucleo della Terra, così ha ad esempio titolato l’osservazione dei ricercatori cinesi un noto periodico mainstream italiano che poi, fortunatamente, ha aggiustato il tiro. L’allusione è al film di fantascienza del 2003 diretto da Jon Amiel. Nella pellicola statunitense, il nucleo esterno della Terra sta per arrestare il proprio movimento rotatorio: si prospettano conseguenze drammatiche, l’unica opzione è portare una bomba al centro del Pianeta e farla esplodere affinché la rotazione riprenda.
Le analogie di certo non mancano, tuttavia, persino accogliendo con pessimismo l’ipotesi avanzata dagli scienziati di Pechino, gli effetti di un’eventuale alterazione nella rotazione del nucleo non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle proposte da Amiel.
Guarda il trailer del film The Core (2003)
Soprattutto perché i geofisici cinesi si sono riferiti ad un fenomeno ben preciso e non alla rotazione del nucleo in sé. La ricerca si è infatti focalizzata sulla cosiddetta ‘super rotazione’, la velocità di rotazione del nucleo rispetto a quella del mantello.
Insomma, i fraintendimenti, quando si tratta di scienza, non mancano. Proprio nel settore delle Scienze delle Terra, ce n’è poi uno particolarmente eclatante che in queste settimane è stato più volte riproposto. Avete presente la classica struttura a spicchi della Terra con il nucleo interno incandescente raffigurata persino nei libri di scuola? Nulla di più sbagliato. Come ha ribadito il divulgatore Moccia, proponendo una raffigurazione più verosimile della struttura terrestre: «il nucleo interno del nostro Pianeta è roccioso».
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