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Un uomo tiene in braccio una bambina ferita dai bombardamenti a Gaza
A Gaza finora ci sono almeno 8000 vittime accertate per i bombardamenti. Tra loro molti minori (Foto: YouTube)

Cessate il fuoco! L’appello di Amnesty International per Gaza

La Ong chiede la fine dell'attacco a Gaza per interrompere il numero crescente di vittime, consentire alle agenzie umanitarie di portare rifornimenti e medicine alle persone agli ospedali, negoziare la liberazione degli ostaggi israeliani. La redazione di Sapereambiente si unisce all'appello
2 Novembre, 2023
1 minuto di lettura

L’escalation senza precedenti del conflitto tra Israele da un lato e Hamas e altri gruppi armati palestinesi dall’altro sta distruggendo innumerevoli vite. Gli incessanti bombardamenti israeliani stanno facendo salire in modo impressionante il numero delle vittime civili a Gaza: al momento della pubblicazione di questo appello sono almeno 8000, inclusi moltissimi minori. Questa è stata la risposta agli orribili attacchi compiuti in Israele da Hamas e altri gruppi armati palestinesi, che hanno causato circa 1400 morti. Almeno 200 israeliani presi in ostaggio da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi restano in pericolo. I razzi che continuano a essere lanciati contro Israele pongono a rischio la popolazione civile. L’assedio rafforzato di Israele nei confronti di Gaza ha bloccato l’ingresso di beni fondamentali come acqua, cibo e carburante, costringendo oltre due milioni di abitanti a lottare per la sopravvivenza.

La catastrofe umanitaria provocata da 16 anni di blocco illegale di Israele nei confronti della Striscia di Gaza occupata non potrà che peggiorare se i combattimenti non si fermeranno immediatamente.

Tutte le parti in conflitto continuano a commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, compresi crimini di guerra. Di fronte a questa devastazione e a questa sofferenza senza fine, deve prevalere l’umanità. La petizione sollecita i leader mondiali a chiedere un immediato cessate il fuoco a tutte le parti in conflitto e a porre fine alla catastrofe umanitaria in corso a Gaza.

 

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Un cessate il fuoco porrebbe fine agli attacchi illegali di tutte le parti, interromperebbe il crescente numero di vittime a Gaza e consentirebbe alle agenzie umanitarie di portare aiuti salvavita, acqua e forniture mediche nella Striscia di Gaza per contrastare l’indicibile livello di sofferenza umana. Gli ospedali potrebbero ricevere medicine salvavita, carburante e quelle attrezzature di cui hanno disperato bisogno per rimettere in funzione i reparti danneggiati. Un cessate il fuoco fornirebbe anche l’opportunità di negoziare la liberazione degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza e di avviare indagini internazionali indipendenti sui crimini di guerra commessi da tutte le parti in conflitto, in modo da porre fine alla perdurante impunità che altrimenti continuerà ad alimentare ulteriori atrocità. Affrontare le cause di fondo di questo conflitto, smantellando il sistema di apartheid cui Israele sottopone i palestinesi, è più urgente che mai.

 

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La redazione di Sapereambiente si stringe intorno alle popolazioni colpite e invita tutte e tutti a firmare l’appello di Amnesty International.

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