Passo del Brocon, Trentino orientale, a 1616 metri sul livello del mare. E’ un punto di transito importante per la doppia migrazione dall’Africa all’Europa tanto è vero che gli ornitologi del MUSE, il Museo delle Scienze di Trento, compiono periodi di inanellamento e di studio dei passeriformi che scendono a sud in autunno e risalgono a nord in primavera.
Alla fine di settembre, nelle finissime e non invasive reti rimaneva catturato un esemplare molto raro in Italia: il codazzurro (Tarsiger cyanurus), 13 centimetri di lunghezza, non più di 18 grammi di peso.
Nella storia degli inanellamenti al passo del Brocon questo codazzurro è la seconda cattura di sempre. E la notizia viene divulgata a tutti gli appassionati che si riconoscono nell’European Bird Net (EBN Italia) da Karol Tabarelli de Fatis, esperto ricercatore naturalista. La storia da raccontare comincia così, con pochi dati e precise notizie. Ma, conoscendo questo delizioso codazzurro (il nome è dato dal colore predominante del maschio), le domande sono d’obbligo: ma cosa ci stava a fare al Passo del Brocon? Dove pensava di andare? Infatti questo uccellino era fuori rotta di migliaia di chilometri.
Le rotte dell’est
Pensate solo per un attimo: il codazzurro trascorre l’inverno nel vastissimo areale del Sud Est Asiatico. Lo si può trovare in un giardino a Giava o a Sumatra, in qualsiasi isola dell’Indonesia. E poi quando scatta l’istinto di riprodursi, torna dove è nato: nella Siberia russa, a oriente fino in Kamchakta. E a occidente? Si spinge al massimo oltre i confini russi e sbuca nella Finlandia del nordest. I birdwatchers e i patiti delle rarità lo hanno rintracciato in due punti precisi: nella collina finlandese di Valtavaara e in quella a fianco di Konttainen.
Foreste di abeti rossi, pini silvestri e betulle: la taiga appena sotto il circolo polare artico. Il maschio del codazzurro ci arriva dopo un lungo volo, si posa sulla cima degli abeti e canta, un leggero e melodioso accordo di poche note che finisce in calata fino a perdersi nel nulla. L’arrivo, statisticamente è individuato nella seconda metà di maggio ma molto dipende dall’annata e dalla temperatura. C’è una bella strada asfaltata che passa tra le due colline e il luogo è segnato da cartelli e da un grande parcheggio. Infatti questo è l’unico punto in Europa dove può essere visto, ascoltato, fotografato e anche disegnato, a scelta. Ed è bello vedere persone da ogni dove salire e scendere le colline. Quando ci si incontra basta uno sguardo che in realtà è una domanda implicita. Così chi ha visto il codazzurro sorride e indica il punto, la cima dell’abete. Per settimane è un andirivieni di persone di ogni età. La femmina del codazzurro poi farà in nido a terra tra muschi e cespugli di eriche e mirtilli.
In Trentino, in esplorazione
Ma torniamo al passo del Brocon: il codazzurro inanellato era probabilmente un esploratore, quasi sicuramente un giovane, che dalle colline finlandesi aveva deciso di andare a cercare qualcosa di nuovo, forse spinto da temperature inusuali, da venti sciroccali caldi, da una tempesta improvvisa. Chissà. Le statistiche ricordano che altri codazzurri sono stati visti in Italia: Vincenzo Alfano ne fotografò uno a fine gennaio 2017 nelle campagne intorno Cingoli, provincia di Macerata (foto in apertura articolo). Poco dopo i giorni di un terribile terremoto.


Il codazzurro del mio disegno, un maschio, lo incontrai il 24 maggio del 2006 sulla collina di Valtavaara, non lontano dal grande lago Kitka e dalla mia casa dei Due Cieli.