Non accennano a fermarsi gli incendi che ormai da giorni stanno divorando il Cile, soprattutto nella regione di Valparaiso, e che vanno di pari passo con il numero delle vittime che continua a crescere insieme alle migliaia di ettari di foreste distrutti. L’ultimo bilancio supera i 100 morti, ma purtroppo è ormai chiaro che sono cifre destinate ad aumentare di ora in ora, come riporta El País, che sottolinea come nel giro di pochissime ore si sia passati dai 64 morti agli oltre 112 accertati di domenica notte.
È lo stesso Gabriel Boric ad aver annunciato in conferenza stampa che la cifrà crescerà sicuramente: «Lo dico in modo che possiamo essere in grado di capire e misurare il dolore e l’entità di ciò che stiamo vivendo. La priorità, lo abbiamo detto, ma lo ribadiamo, è salvare vite umane e controllare, al più presto, i focolai attivi».
È da anni ormai che il Cile è colpito periodicamente da incendi boschivi in aree popolate e soprattutto nella regione di Valparaíso, una delle più colpite da siccità, aumento delle temperature, costruzioni non pianificate e speculazione edilizia. La piattaforma ideale per questi incendi, per la cui entità il presidente Boric ha dichiarato il lutto nazionale per due giorni, dichiarando che si tratta della “più grande tragedia che il Cile abbia vissuto dal grande terremoto del 27 febbraio 2010”, che fece centinaia di vittime a causa del terremoto e dello tsunami.
Intanto le autorità stanno investigando sulle possibilità di dolo, dato che alcuni focolai sarebbero presumibilmente da ritenersi intenzionali.