«Di sicuro non sappiamo questa via dove porta
se sia lunga come il mondo, tutta dritta oppure storta
la prendiamo per partire, per andare via di qua
vi lasciamo tutto quanto, vi lasciamo la città».
Diciannove illustrazioni che sanno di carte geografiche e dizionari. È Il Sentiero e altre filastrocche, di Gianmaria Testa, poeta e canzoniere, noto anche come “Il ferroviere” (per tanti anni ha lavorato come capo stazione) e Valerio Berruti, illustratore per ragazzi e non solo, che utilizza tecniche artistiche miste per i suoi lavori, edito da Gallucci. Il libro si compone di tre lunghe filastrocche che sanno di canzone: “Il sentiero”, una ribellione bambina per andar via lontano; “Le parole straparlate”, le parole del dizionario vogliono punire gli adulti per il loro mal parlare; “Ventimila leghe in fondo al mare”, un litigio delle acque rende tutto arido e buio.
Carte geografiche e vestiti rossi
Una bambina, con la veste di carta geografica, guarda indietro, pedala in avanti nel piccolo sentiero bianco con una bicicletta rossa, pensa di andar oltre sulla mappa; una bambina, seduta con le ginocchia tra le braccia, su un tappeto arancione steso nel pavimento-pagina di dizionario, dialoga con le parole; un bambino vestito d’acqua, seduto sul pavimento-carta per naviganti, gioca con le onde, i mari e i fossi, ascolta il loro rifiuto di mischiarsi, forse evapora anche lui contagiato da una febbre secessionista.
Canzoni in bicicletta
L’ attenzione va a “Il sentiero”, perché si va in bicicletta. La bicicletta è, per chi scrive questa rubrica, passione, spinta, viaggio. Qui una fila di bambini che pedalano lungo un piccolo sentiero nel cemento cittadino. Qui una via stretta e piccola dove non tutti possono passare. Qui uno sguardo ingenuo e limpido che solo i bambini possono avere.
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«Così disse la bambina a quel vigile severo
e poi senza più aspettare, pedalò verso il sentiero
che di questo si trattava, non di strada o quel che sia
solo un modo per partire, per andar via».