Confermata l’estradizione da parte del Regno Unito, il giornalista e attivista australiano Julian Assange, fondatore di Wikileaks, in qualsiasi momento potrebbe essere estradato negli Usa dove rischia una condanna a 175 anni di prigione per reati di spionaggio. Sembra un caso drammaticamente chiuso, ma secondo l’agenzia giornalistica Pressenza
«Possiamo fare molto: intanto chiarendo che il caso Assange è un caso emblematico di una tendenza generale al disconoscimento delle conquiste umane in termini di libertà,
che il caso Assange è l’esplicita dichiarazione dei poteri forti del fatto che sono invincibili, extragiudiziari e, soprattutto, esenti da qualunque condanna morale: hanno licenza di uccidere, torturare, violentare, mentire. E che le leggi e convenzioni internazionali, frutto di tanto lavoro e lotta dei popoli, possono diventare carta straccia di fronte ai ‘superiori interessi’ degli Stati, della guerra, del profitto».
Pressenza prosegue: «Questa tendenza va smascherata e combattuta: l’orribile tortura a cui viene sottoposto Julian è l’avvertimento ad ogni altro giornalista di inchiesta: limitate le vostre inchieste alla vostra secondarietà preferita, magari un po’ di gossip, magari un tocco di noir; ma non vi azzardate a mettere in discussione l’apparato finanziario-industrial-militare né i suoi esecutori materiali».
Assange, tramite Wikileaks e con la collaborazione di importanti testate giornalistiche, ha reso pubblici documenti che rivelano potenziali crimini di guerra e contro l’umanità commessi dalle forze armate americane e britanniche nei conflitti in Afghanistan e Iraq. Continua il comunicato di Pressenza:
«Come si combatte questa tendenza: con coraggio, determinazione e con la forza della Verità: la verità che non è dogma ma processo di ricerca, di smascheramento. E si fa con il costante lavoro di informazione, di critica, di inchiesta che è il compito di fondo dell’attività giornalistica; se al giornalismo leviamo questo lavoro resterà solo la propaganda; e la propaganda, da qualunque parte venga è solo violenza».
Una chiamata all’azione comune quella di Pressenza, attivata attraverso l’incontro di oggi pomeriggio “Julian Assanga, le iniziative nazionali e internazionali contro l’estradizione” organizzato con Dire, Left, Peacelink e il Comitato Free Assange: nel corso del confronto, saranno presentate nuove iniziative da intraprendere. L’appuntamento è per oggi, 30 giugno, alle ore 17, presso la sede di Roma dell’agenzia di stampa Dire, in Corso d’Italia, 38/a e in streaming su DireTV e sulla Pagina Facebook Dire.it. Sono previsti gli interventi di: Simona Maggiorelli, Direttrice di Left, Patrick Boylan, PeaceLink e Comitato Free Assange, Olivier Turquet, Pressenza. Modera: Nicola Perrone, direttore Agenzia Dire.