Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Il giornalista scientifico Pietro_Greco
Pietro Greco, fra i maggiori giornalisti scientifici italiani, ci ha lasciato a soli 65 anni

Pietro Greco, un grande della cultura ci ha lasciato troppo presto

Giornalista, scrittore, socio fondatore di Città della Scienza. Tra i più grandi divulgatori scientifici italiani, anche se lui preferiva definirsi “comunicatore”. Pietro Greco è scomparso all’improvviso, a soli 65 anni. Il ricordo, emozionato e toccante, di Lilly Cacace
18 Dicembre, 2020
2 minuti di lettura

Ci sono articoli che non vorresti mai scrivere. Come quando muore una persona che conoscevi da tempo e per la quale avevi una stima che sfiora la venerazione. Nato 65 anni fa a Ischia, laureato in Chimica, con una visione olistica del sapere che spaziava dalle scienze della Natura a quelle sociali e umane, Pietro Greco era noto soprattutto come giornalista scientifico, docente e direttore di master, divulgatore (lui preferiva “comunicatore”) dallo stile scorrevole e mai banale. Storico conduttore di Radio3 scienza, collaboratore dal 1987 dell’Unità, nel comitato scientifico ed editorialista per la rivista Micron, capo redattore de Il Bo Live, giornalista per Le Scienze e per molte altre testate, autore di monografie su argomenti disparati, tutte curatissime. Solo nell’ultimo anno ci aveva dato Trotula, la prima donna medico d’Europa, Homo arte e scienza, Quanti, Mezzogiorno di Scienza, L’Albero… e forse ne dimentico qualcuna.

 

A Ischia, con il Professore gentile

Ma Pietro Greco non era solo un grande scienziato e uno straordinario giornalista scientifico, dalla mente vivacissima e aperta, ma anche e soprattutto una persona dalle eccezionali qualità umane, semplice e gentile come solo i grandi sanno essere. A Ischia ci si conosce un po’ tutti, eppure io non conobbi il professor Greco fino al 2010, quando gli chiesi di intervenire come esperto in un progetto scolastico di educazione ambientale che coordinavo. Conoscenza solo telefonica, perché in quei giorni non ero sull’isola. Accettò subito. Perché lui era così, sempre disponibile, sempre pronto a mettere i suoi disparati saperi a disposizione di tutti.

 

La scienza e la filosofia. E la passione

Da allora ci siamo incontrati spesso, in occasione di qualcuna delle molte iniziative del Circolo Sadoul, l’associazione culturale isolana di cui era presidente, o al Festival La Filosofia, il Castello e la Torre di cui dirigeva la Summer School, e a cui non mancava mai di partecipare con una sua relazione. L’intreccio e il connubio fra diversi saperi era una cifra del suo essere intellettuale, e i filosofi accoglievano sempre con interesse e curiosità i suoi interventi, come quando in tema di Natura umana chiarì in maniera lapidaria e scientificamente ineccepibile che a livello genetico gli homo sapiens costituiscono un’unica razza, quale che sia il colore della pelle. Fu l’unica volta che vidi la sua mitezza accendersi di determinazione: l’argomento, in tempi di derive razziste, non permetteva cedimenti.

Il ricordo della sua Isola Verde

La prestigiosa Biblioteca Antoniana di Ischia, presso la quale aveva partecipato a innumerevoli conferenze, in sua memoria ha inserito il fiocco nero del lutto sulla propria pagina Facebook, la stessa dove, meno di un mese fa, avevo piacevolmente dialogato online con lui, in occasione della presentazione del suo libro L’Albero, scritto con il fotografo Roberto Besana e la poetessa Francesca Boccaletto.

 

Donare cultura, una speranza per la città

Più volte in questi dieci anni l’ho intervistato, e sempre ha risposto con gentilezza e pazienza a tutte le domande, sempre sorridente, mai annoiato. Ma ricordo con emozione le sue parole, qualche tempo dopo l’incendio che nel 2013 distrusse Città della Scienza, il museo scientifico partenopeo di cui era socio fondatore: «È importante ricostruire Città della Scienza, non solo per il museo, ma per il quartiere che vive un grave degrado e ha bisogno di speranza». Aveva chiaro in mente che la cultura è speranza, è un antidoto al degrado materiale e morale. E quanto più è varia, tanto più è ricca. E da oggi siamo tutti più poveri.

 

LEGGI ANCHE >
L’albero, una convivenza dai molteplici aspetti
Mielizia

Saperenetwork è...

Lilly Cacace
Lilly Cacace
Lilly Cacace si occupa da trent’anni di Educazione ambientale, stimolando bambini, ragazzi e giovani a scoprire e valorizzare il loro legame con il pianeta dove vivono. Coordina il gruppo Scuola di Legambiente Ischia. Per l’AMP Regno di Nettuno, dal 2016, progetta e coordina “Nettuno va a scuola”, progetto educativo gestito in collaborazione con Legambiente Ischia e con le Scuole delle isole di Ischia e Procida. Dirige l’Associazione “Gli alberi e noi – Isola Verde”, per la quale gestisce progetti educativi e di volontariato, fra cui “Un mese per gli Alberi”, ai quali ha anche dedicato un libro: “Alberi – Storie di amicizia tra persone e piante” (Albatros Edizioni Equosolidali, 2005). Ha scritto per Ischia News, Kaire, La Nuova Ecologia, .eco. Per Saperenetwork, nel 2022, ha curato l’edizione di “Cittadini del Presente – Percorsi di Educazione civica per la Scuola secondaria di primo grado”, di cui è anche autrice per la sezione “Sostenibilità”. Laureata in Filosofia, le sue ricerche riguardano il rapporto fra educazione, cura dell’ambiente e felicità individuale.
Mielizia
Mielizia
Resto sfuso

Agenda Verde

Librigreen

Orbital

"Orbital", l'antiracconto di Samantha Harvey che ci fa amare la Terra

Samantha Harvey, cinquant’anni e una formazione di studi filosofici e corsi di scrittura creativa, ha vinto il Booker Prize 2024 con la sua quinta ope

Fabio Deotto, "Come ne usciremo"

Viaggio nel 2040, quando la transizione sarà compiuta. Otto visioni possibili

Autore:

Cosa accadrebbe se tra qualche anno non saremo neppure in grado di ricordare il nostro tempo? Non perché saranno trascorsi troppi anni, ma per una for

Il favoloso mondo delle piante

Un abete più vecchio delle piramidi e tanto altro. Nel mondo delle piante con Mancuso e Giordano

L’essere vivente più vecchio del mondo? Forse non tutti sanno che si tratta di un albero. È Tjikko, un abete rosso che vive in Svezia e ha compiuto be

bambini covid
Storia precedente

Tra sicurezza e prendersi cura

Ragazza, specchio e cellulare
Prossima storia

Social network e ossessione del corpo. Quali rischi corriamo?

Leggi anche...