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Il Sentiero dei Sette Incanti, ovvero come la Natura può aiutarci. Intervista alla psicologa Marcella Danon

Si svolge in Toscana e in parte online l’originale esperienza di ecopsicologia creata dalla docente e scrittrice insieme al musicista Paolo Basco. Un percorso che attraverso sette gradi di consapevolezza, aiuta a instaurare una relazione migliore con il Pianeta e con se stessi
10 Novembre, 2023
3 minuti di lettura

Marcella Danon, psicologa, formatrice e scrittrice, fin dagli anni Novanta promuove in Italia l’ecopsicologia, un originale approccio che vede il benessere psicologico strettamente correlato alla relazione con l’ambiente naturale. Insegna Ecopsicologia all’Università della Valle d’Aosta. Ha fondato nel 2004 e dirige, in provincia di Lecco, Ecopsiché – Scuola di Ecopsicologia, che offre corsi di formazione a professionisti nel mondo della psicologia e dell’educazione, ma anche a chiunque desideri vivere meglio con/nella Natura. Ci racconta una nuova iniziativa che, coniugando ecopsicologia e musica, può aiutare a entrare in connessione profonda con il mondo naturale e con il nostro mondo interiore.

 

 

Dottoressa Danon, ci dice qualcosa sull’ecopsicologia e su Ecopsiché?
Viviamo in un’epoca particolare, nella quale ci sono ombre profonde e luci sfolgoranti. L’ecopsicologia aiuta a tenere lo sguardo sulle luci, pur senza ignorare le ombre. Numerose ricerche ci dicono che il malessere esistenziale è più intenso e maggiormente diffuso nelle aree fortemente urbanizzate e ovunque si sia attenuato il senso di compartecipazione alla vita naturale. Noi sapiens sapiens siamo una specie relativamente giovane, e per la maggior parte dei nostri 300.000 anni ci siamo evoluti in strettissimo contatto con la terra e con le altre specie, ma in tempi recenti ce ne siamo allontanati e questo genera sofferenza. Abbiamo bisogno di “tornare a casa” per ritrovare la gioia di vivere. Ecopsiché, con le esperienze che propone, ci accompagna nel percorso e vuole farci sentire che non siamo soli in questa ricerca.

Come nasce il Sentiero dei Sette Incanti
Nasce la scorsa estate, al seminario “Bene-Dire – Meditazione nel bosco e scrittura ispirata” che si è tenuto alla Fattoria FiammaSole nel Casentinese, ma in realtà prende origine dall’amicizia ventennale con Paolo Basco, formatore, musicista, che è stato per quarantatre anni funzionario e dirigente di diversi penitenziari, dove ha sempre ricercato il modo di migliorare la vita delle persone, di condurre gli esseri umani verso la libertà intesa non solo come liberazione dal carcere, ma anche dalla prigionia che molti, anche non detenuti, si portano dentro. Al seminario di questa estate hanno partecipato, insieme a Paolo Basco, i membri della band The voices in the wind, gruppo, da lui creato, prevalentemente di musica devotional con arrangiamenti in stile moderno. Non era previsto, ma spontaneamente la band ha accolto i partecipanti con un momento musicale che è stato molto gradito, e altri momenti musicali hanno poi accompagnato tutto il seminario. Allora abbiamo immaginato un percorso che, mettendo insieme le possibilità offerte dall’ecopsicologia e le precedenti esperienze di Paolo (fra cui Un Concerto per l’Anima) portasse gradualmente verso la consapevolezza del nostro essere nel mondo. Prendiamo così coscienza del fatto che dobbiamo occuparci della Terra non perché siamo bravi e buoni, ma perché ne facciamo parte, e senza di lei non possiamo vivere.

 

Guarda il video di The Voices in the Wind 

 

Ho sentito dire che c’è un terzo “docente”…
Sì. Il Bosco di Luce. Il bosco dove si svolge il Sentiero è stato curato da tre generazioni di donne, e quando un bosco è curato con amore, diventa capace di dialogare con gli esseri umani. Ascoltando le persone che vivono e lavorano con gli alberi, riscontriamo spesso in loro una sensazione di benessere che si trasmette anche agli altri. Gli alberi sono grandi maestri di vita.

Il percorso intreccia pezzi musicali, riflessioni, esperienze in Natura, condivisioni… ma come si svolge?
Il Sentiero dei Sette Incanti si situa nel terzo cerchio dell’Ecopsicologia, dove il primo cerchio riguarda la crescita personale e la scoperta dei propri talenti, il secondo l’allenamento delle capacità relazionali e il terzo porta ad allargare la mente, gli occhi e il cuore al fatto che il mondo è molto di più di quello che vediamo. I sette passi che lo compongono portano il nome di sette canzoni, che sono anche sette consapevolezze: Fermati un momento invita ad abbandonare la routine quotidiana qualche istante e ascoltarsi; Cogli l’attimo a focalizzarsi sul momento presente; I passi invita invece ad agire, senza aspettare di essere perfetti; Le mie parole sollecita a comunicare con consapevolezza, scegliendo le parole giuste; Il segreto nascosto nel vento mette insieme la ricerca di ciò che realmente siamo e la connessione profonda col mondo; Om Shanti Om è il momento della gratitudine per la vita di cui siamo parte; The spirit of life infine ci porta ad allargare lo sguardo e a metterci al servizio della felicità e del bene di tutti.

 

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Tantissime cose…
Infatti alle attività svolte in presenza abbiamo deciso di affiancare dei momenti a distanza. Il primo open day online si è svolto il 24 ottobre e ce ne sarà un altro il 13 novembre, mentre il 26 novembre a Castel San Nicolò, Arezzo, si svolgerà l’attività in presenza.

Cosa sta portando quest’esperienza a Ecopsiché, come potrebbe evolvere?
Porta soprattutto tanta gioia, un grande senso di compartecipazione con tutto ciò che vive, e la voglia di comunicare una grande spinta all’azione, a non restare intrappolati nei condizionamenti, a ritrovare il senso dello stupore. Nel mio caso porta inoltre, come psicologa, a pormi e porre domande filosofiche, esistenziali, e a occuparmi della dimensione transpersonale, e Paolo, che è stato così a lungo in contatto con la sofferenza degli esseri umani, è anche lui guidato dalla spinta a fare sì che le persone scoprano e attivino quanto di meglio hanno dentro di sé. Poi ci piacerebbe anche portare il Sentiero in teatro, condividerlo con tantissime persone, può essere uno stimolo a ritrovare quel senso di cui tutti quanti abbiamo tanto bisogno.

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Lilly Cacace
Lilly Cacace si occupa da trent’anni di Educazione ambientale, stimolando bambini, ragazzi e giovani a scoprire e valorizzare il loro legame con il pianeta dove vivono. Coordina il gruppo Scuola di Legambiente Ischia. Per l’AMP Regno di Nettuno, dal 2016, progetta e coordina “Nettuno va a scuola”, progetto educativo gestito in collaborazione con Legambiente Ischia e con le Scuole delle isole di Ischia e Procida. Dirige l’Associazione “Gli alberi e noi – Isola Verde”, per la quale gestisce progetti educativi e di volontariato, fra cui “Un mese per gli Alberi”, ai quali ha anche dedicato un libro: “Alberi – Storie di amicizia tra persone e piante” (Albatros Edizioni Equosolidali, 2005). Ha scritto per Ischia News, Kaire, La Nuova Ecologia, .eco. Per Saperenetwork, nel 2022, ha curato l’edizione di “Cittadini del Presente – Percorsi di Educazione civica per la Scuola secondaria di primo grado”, di cui è anche autrice per la sezione “Sostenibilità”. Laureata in Filosofia, le sue ricerche riguardano il rapporto fra educazione, cura dell’ambiente e felicità individuale.
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