Tutto è nato attraverso il passaparola. Hanno cominciato i figli e i nipoti degli amici, poi la sfera si è allargata e si sono aggiunti altri bambini, figli e nipoti di amici degli amici. È la piccola classe di Fabrizio Carbone, persona cara alla nostra rivista, giornalista e pittore che in questi giorni sta realizzando un’esperienza di formazione coerente con la generosità umana e intellettuale che lo caratterizza: insegnare via Skype ai bambini come si dipinge la natura, sfruttando la forza dell’immaginazione, visto che il gruppetto di giovanissimi che aveva messo insieme durante gli ultimi due anni non può raggiungerlo, com’erano abituati a fare, nel quartiere romano del Laurentino per ispirarsi a quanto si osserva nella realtà.
Così Matteo, Theo, Matthias, Diana, Mehrail, Elio ed Edoardo, ai quali si aggiunge per l’occasione Leonardo da Berlino, tutti fra i 7 e i 9 anni, si danno appuntamento con Fabrizio attraverso la webcam per le sue “Lezioni di felicità”:
«Gli racconto delle storie di natura, facciamo finta di partire verso paesi lontani e di osservare quanto c’è intorno a noi – racconta Fabrizio – Per esempio l’ultima volta siamo stati sui monti Virunga, nell’Africa orientale, a vedere i gorilla di montagna. E mentre volavamo in aereo, durante la notte, abbiamo anche notato un vulcano in eruzione, il Nyiragongo…».
Il video che Fabrizio ci ha inviato (complice sua moglie Patrizia) permette di “sbirciare” nell’attività che sta realizzando: «Ogni bambino ha la sua maniera d’esprimersi, comincio io a spiegargli per esempio come si riproduce la sagoma scura del cratere con le stelle intorno, come si ottiene l’effetto dell’eruzione con i lapilli che passano dal giallo al rosso, qualcuno fa delle domande e poi proseguono per proprio conto… Loro sono bravissimi, dimostrano un’attenzione e un talento incredibili».
In viaggio nel deserto del Sahara, quattro disegni per esempio
A quel punto si passa ai dettagli che, specialmente per certi soggetti, non sono affatto banali:
«Disegnare un gorilla di montagna non è un’esperienza di tutti i giorni, la prova più difficile però fino ad ora è stata quella di riprodurre gli Okapi, una specie metà zebra e metà giraffa, che vive fra l’Uganda, la Repubblica democratica del Congo e il Ruanda, zona di tensione e conflitti. È stata anche l’occasione per parlare di Dian Fossey, la naturalista che ha operato in quella zona e alla quale è ispirato il film “Gorilla della nebbia”».
In questo modo il tempo vola, i bambini possono restare anche due ore in collegamento con Fabrizio disegnando con i pennarelli accanto al computer a conferma che i media digitali, se ben utilizzati, possono aiutare a costruire relazioni autentiche, tutto dipende dal metodo che si utilizza.
Fino ad ora il gruppetto è stato nel deserto del Sahara, sulle Alpi, nelle foreste del Nord Europa, tutte zone che Fabrizio Carbone nella sua lunga carriera da giornalista e reporter ha visitato. E la prossima tappa è in Amazzonia: per seguire i risultati dell’atelier basta visitare il blog www.fabrizio-carbone.blogspot.com.