Una scena di "La valle ferita", regia di Alessandro Scillitani
Una scena di "La valle ferita", regia di Alessandro Scillitani

Dissesto idrogeologico e clima. A Reggio Emilia la prima del film “La valle ferita”

La  fragilità della Val d’Enza, minacciata da scelte ambientali sbagliate e dalla crisi climatica, al centro dell'opera di Alessandro Scillitani con il testo e la voce narrante di Wu Ming 2. Un invito a riflettere e a mobilitarsi, prodotto da un comitato di associazioni. Ingresso libero, lunedì 3 febbraio
27 Gennaio, 2025
1 minuto di lettura

Lunedì 3 febbraio, ore 21.00, al cinema “AlCorso” di Reggio Emilia è in programma la prima assoluta del docufilm La valle ferita. Torrente Enza, tra dissesto idrogeologico e crisi climatica, prodotto dal Comitato per la salvaguardia del Torrente Enza al fine di accrescere la consapevolezza dei cittadini e promuovere un dibattito pubblico aperto e informato, con la regia di Alessandro Scillitani e il testo e la voce narrante di Wu Ming 2.

Bellezza a rischio

«L’alta val d’Enza è una delle più scenografiche di tutto l’Appennino emiliano. In alcuni punti, profonda e stretta, come una montagna al contrario, dove la natura cambia man mano che si scende, e ogni livello ha la sua vegetazione, le sue rocce, i suoi profumi» racconta Duilio Cangiari di Università Verde Reggio Emilia. E aggiunge: «L’Enza ha un grosso problema di erosione. L’acqua, invece di depositare nuovi sedimenti, scava le sponde, formando un vero e proprio canyon. Il livello del torrente scende sotto il livello delle falde, che restano più in alto, quindi l’acqua non ci arriva e non le ricarica».

Un fotogramma del film "La valle ferita", il corso del fiume Enza dall'alto
Il corso dell’Enza, minacciato da erosione, opere sbagliate e cambiamento climatico. Foto: La valle ferita

La voce del Wwf

«L’acqua è vita. Sostiene gli ecosistemi, regola il nostro clima, è una risorsa preziosa e limitata – commenta Daniele Bigi del Wwf Emilia Centrale – Negli ultimi anni, a seguito dell’inasprimento della crisi climatica, si è riproposta la domanda sul che fare. La risposta, parziale e molto semplificatoria della situazione, spesso ripropone le vecchie logiche, con grandi opere pubbliche che non tengono conto della complessità e della fragilità del territorio della val d’Enza».

Fermare il cemento

Sul torrente Enza, fanno sapere gli organizzatori, sono previsti molteplici interventi per centinaia di milioni di euro e centinaia di metri cubi di cemento e inerti che rischiano di «compromettere ulteriormente la difficile situazione che si è venuta a determinare nel corso dei decenni scorsi». Il Comitato per la salvaguardia del Torrente Enza è composto da Università Verde Reggio Emilia, WWF Emilia Centrale, WWF Parma, Ass. Terre di Canossa, Federazione Nazionale Pro Natura, LIPU, Canoa club RE, Legambiente Reggio Emilia, Legambiente Parma, Legambiente Val d’Enza, Legambiente Emilia-Romagna, Legambiente Appennino Reggiano, Pro Natura Val d’Enza, Salviamo il paesaggio RE, Green OdV.

Per saperne di più

Cinema “AlCorso”
corso Giuseppe Garibaldi n. 14
Reggio Emilia.

www.cinemaalcorso.com

Dopo questa presentazione, a ingresso libero e gratuito, ne sono previste altre in diverse città del territorio. Gli appuntamenti saranno comunicati nelle prossime settimane.

La locandina del docufilm "La valle ferita"

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