Com’è nata la bandiera della pace? Una storia ancora da raccontare
Un oggetto umile e universale, la cui origine sembra risalire a oltre 100 anni fa. Aspettando la marcia straordinaria per la pace Perugia Assisi di domenica 24, vi proponiamo una ricostruzione della nascita del vessillo arcobaleno reso noto da Aldo Capitini
La bandiera della pace esposta alla Biblioteca comunale di Perugia San Matteo degli Armeni – sette strisce colorate con il viola in alto – è quella che Aldo Capitini fece cucire da alcune amiche in occasione della Marcia per la pace del 24 settembre 1961. Da allora questa bandiera multicolore è stata riconosciuta come LA bandiera della pace.
Secondo una interpretazione diffusa, l’idea della bandiera iridata sarebbe stata ispirata a Capitini dalle bandiere delle marce antinucleari inglesi, a partire da quella di Aldermaston nell’aprile 1958 organizzata dalla CND, Campaign for nuclear desarmement. Va detto che finora, nei documenti capitiniani che raccontano l’organizzazione della Marcia del 1961, non sono emersi riferimenti alla bandiera: una cosa che fa riflettere, dato che Capitini dedicò molta attenzione alla comunicazione (pensiamo al puntiglioso controllo dei cartelli).
In realtà ad Aldermaston venne utilizzato per la prima volta il simbolo della pace (poi diffusosi ovunque anche grazie ai grandi concerti rock e ad artisti come John Lennon), realizzato dall’artista Gerald Holtom nel febbraio 1958. Il disegno fu ispirato dalle lettere N e D (Nuclear Disarmament) del linguaggio semaforico navale.
La CND ha recentemente confermato di non aver utilizzato bandiere arcobaleno durante le manifestazioni di quel periodo: «It was definitely not on the early Aldermaston marches».
Se facciamo un passo indietro vediamo come le bandiere arcobaleno (composte da strisce di stoffa di vari colori, cucite insieme) vennero utilizzate dai Partigiani della Pace in Italia (e in Umbria) negli anni Cinquanta: il movimento operaio e le sue organizzazioni politiche fecero della pace una propria bandiera, anzi, la inventarono.
«Ognuna di queste bandiere portava una striscia di colore diverso, che poi si univano e venivano fuori le bandiere di tante strisce colorate che erano le bandiere colorate della pace e furono portate alla marcia della pace che è avvenuta da Perugia ad Assisi». (Francesco Pugliese / Il movimento dei Partigiani della Pace e le sue manifestazioni in Umbria; in Per la pace, Movimenti, culture, esperienze in Umbria 1950-2011, Umbria Contemporanea 16-17, 2013, p. 42; v.a. Francesco Innamorati / Azioni per la pace negli anni Cinquanta, id.).
Una foto del 1951 (l’immagine in apertura dell’articolo, ndr) raffigura una riunione di Partigiani della Pace a Potenza Picena, davanti a una bandiera composta da molte strisce colorate, con una colomba e la scritta “W la pace”. Potremmo accontentarci e fermare qui il racconto, ma è ragionevole proseguire, perché – tra ipotesi, lacune e documenti – la storia continua. Molto probabilmente queste bandiere vennero utilizzate anche nel primo congresso di Parigi dei Partigiani della Pace (20-23 aprile 1949) insieme alla famosa colomba disegnata da Pablo Picasso: una ricerca di archivio potrebbe confermare questa ipotesi, peraltro suffragata dal manifesto del Congresso del 1952 a Vienna, dove Picasso disegnò una colomba sopra un arcobaleno. Facciamo un altro passo indietro, per verificare se la prima attestazione della bandiera sia effettivamente Parigi 1949 o se ci sia qualche attestazione precedente.
Scopriamo allora che nel 1913 la ventesima conferenza per la pace, svoltasi all’Aia, adottò una “World Peace Flag” composta da sette colori e la terra sullo sfondo di un cielo stellato. Questa bandiera era stata ideata nel 1912 dal pastore metodista James Van Kirk di Youngstown, Ohio (USA).
Per adesso la storia – con alcuni punti da chiarire e verificare – si ferma qui. In conclusione è ragionevole pensare che la bandiera arcobaleno sia un’evoluzione della bandiera di Kirk, e che siano stati i Partigiani della Pace a dare l’idea a Capitini: forse proprio una delle donne che aveva cucito una di queste bandiere per le manifestazioni dei Partigiani. Aldo Capitini probabilmente ne definì l’aspetto attuale (con il viola in alto, come si vede bene nel documentario della Marcia del 1961), ed è grazie a lui che la bandiera è diventata un simbolo di pace universalmente riconosciuto.
Va ricordato che la bandiera arcobaleno (con il rosso in alto, prima con 8 e infine con 6 colori) diventerà – per mano di Gilbert Baker nel 1978 a San Francisco – il simbolo del movimento gay (e poi LGBT).
Naturalmente è lecito mettere alla prova questa ricostruzione, che nasce dal desiderio di offrire una riflessione e una ricerca storica su un oggetto/documento così umile e al tempo stesso così famoso.
Saperenetwork è...
- Bibliotecario presso la Biblioteca di San Matteo degli Armeni a Perugia