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La distruzione provocata dal terremoto a Mandalay, Myanmar
La distruzione provocata dal terremoto a Mandalay, Myanmar

Myanmar, le ore più buie. Popolazione in ginocchio, le ong lanciano la raccolta fondi

Potrebbero essere oltre 10mila le vittime del violento terremoto che ha colpito ieri il paese, già piegato dalla guerra civile. Gli operatori delle organizzazioni umanitarie chiedono aiuto
29 Marzo, 2025
1 minuto di lettura

Potrebbero essere più di 10.000, secondo gli il Servizio Geologico degli Stati Uniti, le vittime del terremoto che ieri ha colpito il Myanmar. Alla prima violentissima scossa, di magnitudo 7,7 , ne è seguita una di assestamento di magnitudo 6,4, che ha portato a crolli devastanti. La giunta militare al governo del Paese, ha comunicato poche ore fa un bilancio provvisorio di oltre 1.000 morti e 2.000 feriti. Impossibile ancora quantificare i dispersi.

Un paese già piegato

La giunta militare ha dichiarato lo stato di emergenza nelle sei regioni più colpite e ha chiesto aiuto alla comunità internazionale. L’India ha già risposto con l’invio di un aereo di aiuti umanitari, da Russia e Cina sono arrivati soccorritori esperti. In Myanmar tre quarti della popolazione vive al di sotto della soglia di sussistenza. Inoltre, secondo le Nazioni Unite, il conflitto interno ha causato in questi ultimi anni circa 3 milioni e mezzo di sfollati.

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Le altre aree colpite

La scossa ha causato danni e vittime anche in Thailandia, Laos e Cina. Anche la prima ministra della Thailandia Paetongtarn Shinawatra ha dichiarato lo stato di emergenza a Bangkok, in cui le stime sono al momento di 9 morti e un centinaio di dispersi. Le vittime sono soprattutto dovute al crollo di un palazzo di in costruzione che ha seppellito un’ottantina di persone, di cui almeno 15 sarebbero ancora in vita. La Thailandia non è considerata di solito un’area ad alto rischio di terremoti, si teme per i palazzi meno recenti non progettati in ottica antisismica.

La risposta umanitaria

In Myanmar, secondo il portavoce Unicef per l’Italia Andrea Iacomini i centri urbani colpiti Sagaing, Nay Pyi Daw e Mandalay ospitano centinaia di migliaia di bambini, mentre sono tra i 6 e i 7 milioni in tutto il paese quelli che già prima del sisma erano bisognosi di aiuti umanitari. Gli operatori presenti nelle aree colpite stanno facendo il possibile per distribuire acqua potabile e altri aiuti. Anche altre ong presenti nel paese, tra cui Save the Children, Avsi, Caritas italiana e WeWorld, hanno attivato raccolte fondi per sostenere le operazioni di emergenza.

Mielizia

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Francesca Santoro
Francesca Santoro
Laurea in comunicazione, specializzazione in marketing e comunicazione nel Non Profit. Per 15 anni si è occupata di comunicazione e progettazione formativa in particolare nell’ambito del consumo critico e del commercio equo, trattando temi quali l'impatto delle filiere su persone, risorse, territori. Dal 2016 crea contenuti online per progetti, associazioni, professionisti.
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