Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Un momento della conferenza organizzata dal Forum Disuguaglianze e Diversità

Orientare le politiche in chiave eco-sociale, le proposte del Forum DD

Gli impatti della crisi climatica e delle misure per contrastarla sulla popolazione più vulnerabile, al centro della conferenza “Welfare energetico locale. Una nuova frontiera di giustizia sociale e ambientale di fronte alla crisi climatica”
3 Dicembre, 2024
3 minuti di lettura

La conferenza “Welfare energetico locale. Una nuova frontiera di giustizia sociale e ambientale di fronte alla crisi climatica”, organizzata dal Forum Disuguaglianze e Diversità a Roma, gli scorsi 15 e 16 novembre, ha presentato una serie di proposte concrete per rendere maggiormente aderenti ai bisogni delle persone misure vigenti, o in via di introduzione, relativi alla crisi climatica. Un’analisi nata dopo un anno di crescenti disastri climatici e di aumento generalizzato delle temperature. Oltre alle questioni tecniche, necessarie al processo di decarbonizzazione, ci si è concentrati su un tema meno dibattuto: i nuovi rischi sociali, generati dalla crisi climatica e dalle politiche per contrastarla, cui è esposta soprattutto la popolazione più vulnerabile.

Il contesto

La crisi climatica marcia più veloce di ogni previsione. Come dimostrato dai dati diffusi dal Copernicus Climate Change Service dell’UE nel 2024 si è superato, per la prima volta per tutto l’anno, il limite di sicurezza di 1,5°C al di sopra della media preindustriale. L’altrettanto veloce processo di decarbonizzazione può produrre nuove disuguaglianze sociali e territoriali, e il neopresidente Usa Donald Trump è scettico sulla crisi climatica oltre che sostenitore del mondo del fossile.

Focus sui bisogni delle persone

Il documento “Welfare energetico locale. Una nuova frontiera di giustizia sociale e ambientale di fronte alla crisi climatica” disegna un welfare rinnovato in grado di dare risposte a questi nuovi rischi. Un welfare energetico locale (Wel), costruito mettendo al centro i luoghi di vita, spazi di possibilità per concretizzare una transizione energetica che risponda ai bisogni delle persone. Questo è il frutto di quanto è emerso da due anni di ricerca-azione a livello locale con il progetto Wel, realizzato insieme alla Fondazione Basso, e raccogliendo la competenza in campo sociale e ambientale di alcune organizzazioni – Caritas, CittadinanzAttiva, Cnca, Ecco, Coop., Fondazione Messina, Legambiente, Kyoto Club, Nuove Rigenerazioni – che hanno allargato lo sguardo alla politica nazionale ed europea e contribuito alla stesura del documento.

 

Guarda il video dell’evento

 

Accesso all’energia: nuovo rischio sociale

La funzione del welfare va riletta in una prospettiva eco-sociale, con particolare attenzione alla questione dell’accesso all’energia che, dopo l’avvento delle privatizzazioni e la nascita del mercato libero, si configura come un nuovo rischio sociale. Con l’emersione di una consapevolezza: per il successo della transizione energetica la fonte dalla quale si produce energia non è più indifferente così come l’efficienza con la quale viene consumata. L’obiettivo è arrivare alla definizione di un welfare energetico che riconosca l’accesso all’energia rinnovabile e all’efficientamento energetico dei consumi come diritto di cittadinanza e il protagonismo delle persone nella transizione come diritto sociale e istanza di partecipazione democratica. Il documento rappresenta il primo tassello della proposta di un più generale welfare climatico che tocchi: mobilità, salute, lavoro, messa in sicurezza del territorio.

Sempre nella convinzione che le politiche ambientali, se non incorporano la dimensione sociale, possono avere impatti iniqui che accrescono le disuguaglianze.

Proposte

Il documento analizza nove misure vigenti o in via di introduzione in Italia – in molti casi in attuazione di direttive europee – per renderle più adatte a rispondere ai nuovi rischi sociali e ambientali. Le misure sono: Pniec, Pnacc, Fondo sociale per il clima, Direttiva Case Green, Bonus sociali per l’elettricità e il gas per disagio economico, Reddito energetico, Comunità energetiche rinnovabili, Conto Termico, incentivi per interventi di efficientamento energetico. Per ognuna vengono avanzate proposte concrete per caratterizzare la policy in una prospettiva eco-sociale. Si parte dalla necessità di incentrare ogni strategia per trasformare il contrasto alla vulnerabilità energetica in un sostanziale rinnovamento del welfare. Le misure si dividono in tre ambiti: quelle di sostegno al reddito, affinché le persone abbiano la possibilità economica di fare scelte in campo energetico, quelle che mettono sul tavolo incentivi per soluzioni tecniche e tecnologiche e quelle che favoriscono la creazione di infrastrutture sociali. Da qui le proposte di: prevedere la cessione del credito per chi non ha la capienza fiscale sufficiente ad assorbire l’importo incentivato, l’integrazione delle politiche sugli edifici con interventi a scala di comunità e di quartiere, la concentrazione delle risorse sull’Edilizia residenziale pubblica. Infine l’attenzione al rafforzamento per le infrastrutture sociali. Va in questa direzione, tra le altre, la proposta di dare un ruolo maggiore ai sindaci e alla società civile organizzata nell’ambito del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), fondamentale per fronteggiare eventi estremi come le alluvioni:

nella consapevolezza, oggi totalmente assente dal Piano, della funzione delle infrastrutture sociali e delle relazioni di prossimità che incrementano le capacità di una comunità di prepararsi e di saper rispondere agli impatti climatici attuali e futuri.

Mielizia

Saperenetwork è...

Redazione
Redazione
Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Francesca Santoro. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned ;-)
Mielizia
Mielizia
Resto sfuso

Agenda Verde

Librigreen

Orbital

"Orbital", l'antiracconto di Samantha Harvey che ci fa amare la Terra

Samantha Harvey, cinquant’anni e una formazione di studi filosofici e corsi di scrittura creativa, ha vinto il Booker Prize 2024 con la sua quinta ope

Fabio Deotto, "Come ne usciremo"

Viaggio nel 2040, quando la transizione sarà compiuta. Otto visioni possibili

Autore:

Cosa accadrebbe se tra qualche anno non saremo neppure in grado di ricordare il nostro tempo? Non perché saranno trascorsi troppi anni, ma per una for

Il favoloso mondo delle piante

Un abete più vecchio delle piramidi e tanto altro. Nel mondo delle piante con Mancuso e Giordano

L’essere vivente più vecchio del mondo? Forse non tutti sanno che si tratta di un albero. È Tjikko, un abete rosso che vive in Svezia e ha compiuto be

Più letti

Storia precedente

Gaza, medici testimoni del genocidio

Prossima storia

Cinema, Arte, Ambiente, un incontro alla vigilia di AntropoCine Film Fest a Roma