Un rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale trasformato in una grotta carsica nel bel mezzo della cittร . Non รจ un prodigio di Proteo, divinitร greca famosa per le sue mirabolanti trasformazioni, anche se lo zampino del proteo cโentra eccome. Stiamo parlando dello Speleovivarium, una realtร museale nata a Trieste nel 1990 per studiare, far conoscere e tutelare lโambiente di grotta e gli organismi cavernicoli. E tra questi spicca appunto il proteo, un anfibio a dir poco bizzarro che vive nelle grotte sotterranee del Carso e deve il suo nome proprio allโomonima divinitร greca.
Un laboratorio sugli ambienti e gli animali cavernicoli
Questo Piccolo Museo, unico nel suo genere, fu fondato dallo speleologo Erwin Pichl, che seppe riconoscere in uno dei molti rifugi antiaerei cittadini le condizioni ideali per ricreare un ambiente ipogeo โa due passi da casaโ. La galleria si snoda infatti per circa seicento metri sotto marciapiedi e strade, case e piazze, รจ di facile accesso e presenta un microclima costante nel corso dellโanno, molto simile a quello tipico delle grotte. ยซLo Speleovivarium nasce come laboratorio biospeleologico aperto al pubblicoยป, racconta Marco Restaino, presidente della Societร Adriatica di Speleologia che gestisce ancora oggi la struttura. ยซLโidea era proprio quella di portare una grotta in cittร , per osservare, studiare e proteggere gli animali delle grotte del carso, primo tra tutti il leggendario proteoยป.
Il proteo, un drago in miniatura
Simile a un serpentello biancastro dotato di esili zampette e branchie rubiconde che porta con sรฉ per tutta la vita, privo di occhi ma con un olfatto sviluppatissimo, il proteo (Proteus anguinus) รจ un anfibio urodelo classificato come Vulnerabile dalle Liste Rosse italiane dellโIUCN, Unione mondiale per la conservazione della natura. Il suo areale รจ molto circoscritto: conduce vita strettamente acquatica nelle grotte dellโaltipiano carsico e delle Alpi Dinariche, tra nord-est dellโItalia, Slovenia, Croazia e Bosnia-Erzegovina. Di particolaritร ne ha molte: una di queste รจ la neotenia, dato che mantiene tratti tipici dello stadio larvale anche dopo aver raggiunto la maturitร sessuale. Cosa che, peraltro, si verifica molto tardi: i protei non sono pronti a riprodursi finchรฉ non hanno superato i dieci anni di etร . Non รจ colpa del buio comunque, perchรฉ anche se non ci vedono ci sentono benissimo: oltre ai chemiocettori con cui โannusano e gustanoโ lโacqua, sono dotati di meccanocettori ed elettrocettori con cui percepiscono le onde sonore, le vibrazioni e persino i campi elettrici. Tutti โsuperpoteriโ utilissimi non solo per individuare possibili partner, ma anche per trovare le piccole prede di cui si cibano e per sfuggire ai predatori.
Un animale sensibile alle acque inquinate
I protei sono anche molto sensibili allโinquinamento acquatico, e tra gli anni Settanta e Novanta le acque in cui vivevano erano molto inquinate. ยซUno dei motivi principali per cui si decise di creare lo Speleovivarium โ racconta Edgardo Mauri, maestro specializzato nellโinsegnamento agli ipovedenti e storico collaboratore del museo โ fu la salvaguardia dei protei dallโinquinamento e il recupero degli esemplari incappati nei sistemi di captazione delle acque. Lโidea era di far riprodurre i protei in cattivitร per poi reintrodurli in ambiente, ma la cosa si รจ rivelata piรน complessa del previsto. Oggi perรฒ le falde idriche sono meno inquinate, anche grazie al nostro lavoro di sensibilizzazione, e ci sono sempre piรน osservazioni in natura di protei e altri animali ipogeiยป. Un poโ per questo e perchรฉ le ricerche in ambiente naturale sono sempre piรน sviluppate e allโavanguardia, un poโ perchรฉ nella galleria che ospita il museo la temperatura sta aumentando per via del cambiamento climatico, i protei e gli altri abitanti delle grotte sono stati pian piano liberati. Resta perรฒ attivo il laboratorio scientifico e didattico dedicato alla fauna ipogea e al proteo, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Trieste e altri enti e istituti di ricerca italiani ed esteri con il coordinamento di SOS Proteus.
Alla scoperta dello straordinario mondo sotterraneo
Lo Speleovivarium, quindi, si trasforma e rinnova adeguandosi ai tempi. Con un nuovo messaggio, che mette ancora piรน al centro le attivitร di divulgazione, didattica e sensibilizzazione. Far conoscere gli ambienti e la vita delle grotte e delle acque sotterranee, spiegarne lโimportanza per lโequilibrio degli ecosistemi e per noi, aiuta infatti a salvaguardarli. โDa museo che conservava e proteggeva i delicati animali ipogei dallโinquinamento delle falde โ spiega Restaino โ ci stiamo muovendo verso un concetto di museo che esalta il profondo rapporto tra lโuomo, lโacqua e la conoscenza e tutela a tutto tondo del sottosuoloโ. Proprio per questo, in occasione della Giornata Mondiale dellโAcqua (che si celebra il 22 marzo di ogni anno), lo Speleovivarium ha aperto le porte ai visitatori, accompagnandoli alla scoperta dei misteri ipogei. Nelle altre giornate dellโanno, il museo รจ visitabile su appuntamento e ospita spesso anche gruppi e scolaresche.
Nella prima parte del percorso, fanno capolino dallโoscuritร le descrizioni e ricostruzioni di piante e animali che vivono allโimboccatura delle grotte o nelle loro profonditร . Continuando ad addentrarsi nellโantro si scoprono le rocce carbonatiche tipiche delle cavitร carsiche, il fenomeno del carsismo e le peculiaritร delle acque sotterranee. Piรน avanti ancora, prendono vita dal buio gli abitanti del passato, tra cui lโorso delle caverne e i nostri stessi antenati. Per arrivare infine ai reperti e documenti storici sulle gallerie artificiali, dai rifugi costruiti durante i conflitti mondiali ai cunicoli e sotterranei nascosti sotto le chiese e altri edifici storici. ยซIn piรน, stiamo allestendo unโarea attrezzata per ospitare animali cavernicoli trovati in difficoltร โ conclude Restaino โ per curarli e riportarli in natura. Sono sempre piรน frequenti, ad esempio, le segnalazioni di protei che fanno capolino da tombini o altri condotti sotterranei durante le piene delle sorgenti carsiche. Un segnale decisamente positivo, a patto che si riesca a portarli prontamente in salvo per curarli e reintrodurli nel loro ambiente naturaleยป.