Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza si corrono “rischi catastrofici” per l’ambiente e la salute a causa dell’accumulo di rifiuti nelle aree popolate dell’enclave sotto assedio. «A partire dal 9 giugno – si legge nella nota dell’Unrwa – oltre 330.000 tonnellate di rifiuti si sono accumulate all’interno o in prossimità di aree popolate di tutta Gaza».
Il dramma riguarda soprattutto i bambini, che, si legge nel comunicato, «(…)frugano quotidianamente nella spazzatura».
D’altra parte i dati Oms confermano: a 1.600 bambini di Gaza sotto i 5 anni è stata diagnosticata e curata la malnutrizione acuta grave, e a 8.000 è stata diagnosticata la malnutrizione acuta. Dunque mai come ora, sottolinea l’Unrwa, «l’accesso umanitario senza ostacoli e il cessate il fuoco ora sono cruciali per ripristinare condizioni di vita umane». L’appello segue si aggiunge alle dichiarazioni dell’Unicef che, nei mesi scorsi, avevano descritto la Striscia di Gaza come il luogo attualmente più pericoloso al mondo per i bambini, definendo senza mezzi termini la guerra in atto come «una guerra contro i bambini».