lupo

Sulle orme del lupo, il lungo viaggio dai conflitti alla coesistenza

Popola da sempre il nostro immaginario e ora, dopo essere quasi scomparso, sta ripopolando anche selve e pianure. Per tutelare questo animale eccezionale e indispensabile per il nostro ecosistema, dobbiamo risolvere i conflitti generati dal suo ritorno e puntare alla convivenza

9 Aprile, 2021
4 minuti di lettura

Il lupo, o lo ami o lo odi. Senza mezze misure. I passi furtivi di questo grande carnivoro, i suoi occhi vigili e intensi, si incrociano ai nostri fin dall’alba dei tempi, e oggi come allora parlano alle parti più ancestrali del nostro cervello. Il lupo porta con sé una forte carica di messaggi simbolici. Da un lato, l’ombra del “lupo cattivo” emerge da innumerevoli fiabe e racconti del folclore e ci scruta cupa e minacciosa. Dall’altro, il nostro selvatico “fratello lupo” fa capolino da miti, leggende e storie epiche e ci porge la zampa con un gesto pieno di dignità, empatia e lealtà.

Un meraviglioso esemplare di lupo
Il lupo è un grande carnivoro carico di valenze simboliche (Foto: Alexas_Fotos/pixabay)

Un antico compagno di viaggio

Come mai il lupo accende in noi reazioni istintive ed emotive così nette e intense? Forse perché è un antico compagno di viaggio dell’uomo, e questa memoria è impressa in profondità dentro di noi. Qualcuno vede in lui l’antagonista per eccellenza, colui che è pronto a balzare dall’oscurità per predare il cibo degli umani. Qualcun altro riconosce nei suoi occhi, nel suo profilo, nelle sue movenze la danza di libertà del nostro più caro e fedele alleato: il cane.

Lupo e cane, infatti, sono parenti stretti e condividono persino il nome scientifico: Canis lupus. Sottospecie lupus il primo (il lupo grigio eurasiatico – ma in Italia si parla anche di sottospecie italicus), familiaris il secondo.

Secondo recenti studi genetici, lupi e cani hanno cominciato a evolversi in modo indipendente gli uni dagli altri alcune decine di migliaia di anni fa. Ancora oggi, però, possono incrociarsi tra loro e mantengono moltissimi tratti in comune, nell’aspetto, nelle abitudini, nel comportamento.

Due lupi si riposano insieme, in un bosco
L’aspetto e le abitudini dei lupi sono simili a quelle dei cani, di cui sono conspecifici

La persecuzione e il ritorno

La forte somiglianza tra lupi e cani, la bellezza e il fascino di questi “cugini” selvatici dei nostri amici a quattro zampe non sono però bastati a fermare lo scempio.

Sul nostro continente, negli ultimi secoli l’accanimento contro il lupo è stato ancora più feroce di quello riservato agli altri grandi predatori. Perseguitato fino allo sfinimento, negli anni Settanta del secolo scorso questo mammifero era quasi del tutto scomparso dal nostro Paese. Ne erano rimasti forse cento, duecento esemplari, localizzati nelle aree appenniniche centrali e meridionali.

Dichiarato specie protetta in Italia nel 1971 e tutelato anche a livello internazionale, negli ultimi cinquant’anni il lupo ha pian piano ricolonizzato i territori boschivi che per secoli erano stati il suo habitat naturale, espandendosi in gran parte della penisola. Oggi, sugli Appennini e sulle Alpi ci sono di nuovo branchi vitali, in grado di svolgere un ruolo prezioso nel mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi. Come vedremo più avanti, il primo monitoraggio a livello nazionale si sta concludendo proprio ora, ma si stima che in Italia ci siano circa 2000 individui, suddivisi in piccoli branchi formati in genere da una coppia e dai giovani fino al secondo anno di vita.

Guarda il video “Raccoltone Lupi 2020”

Chi ha paura del lupo?

Le sfide che i lupi si trovano a fronteggiare sono però ancora tante, e riguardano tutte la faticosa convivenza con l’uomo. Le notizie di abbattimenti, avvelenamenti o anche investimenti fortuiti restano purtroppo all’ordine del giorno. Per contrastare la barbarie bisogna agire su più fronti, insistendo in particolare sul cambiamento di percezione nei confronti di questo grande predatore, in modo da dissolvere il retaggio negativo che si porta dietro. È urgente quindi non solo conservare e gestire le popolazioni di lupi, ma anche educare a conoscere e rispettare questo animale affascinante, risolvere i conflitti con le attività umane e prevenire gli attacchi al bestiame e agli animali domestici. Per darci uno scorcio sulla vita quotidiana di queste magnifiche quanto elusive creature, l’associazione Io non ho paura del lupo ha raccolto una serie di filmati registrati in varie parti d’Italia con la tecnica del videotrappolaggio.

Verso una possibile convivenza

I progetti e le iniziative che si prefiggono di favorire la coesistenza tra lupi e umani stanno crescendo negli ultimi anni, e proprio l’associazione Io non ho paura del lupo ha recentemente organizzato il festival #iononhopauradellupo. L’evento, in streaming dal 22 al 27 marzo scorsi, dedicato alle problematiche legate alla conservazione del lupo e degli altri grandi carnivori e alla loro convivenza con l’uomo, ha visto tra gli ospiti due esperti di spicco: Francesca Marucco, coordinatrice scientifica dei progetti Life WolfAlps e Life WolfAlps EU, e Piero Genovesi, responsabile del Servizio coordinamento fauna selvatica dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

 

Guarda il webinar “Il lupo in Italia 50 anni dopo: quale futuro lo attende?”

 

Entrambi hanno ribadito l’importanza di agire sui portatori di interesse e sull’opinione pubblica per tutelare il lupo e creare le condizioni di coesistenza sulla lunga distanza.

Non bastano infatti gli sforzi di conservazione e gestione, bisogna anche attenuare i conflitti, combattere il bracconaggio, proteggere il bestiame con recinzioni e cani da guardiania, evitare che i lupi si abituino all’uomo, prevenire l’ibridazione lupo-cane, educare alla conoscenza della specie e puntare a una comunicazione più corretta e oggettiva, libera dai toni sensazionalistici e allarmistici che ammantano ogni notizia relativa a questo predatore.

 

Un momento del Festival Io non ho paura del lupo, che si è tenuto in streaming dal 22 al 27 marzo 2021
Un momento del festival #iononhopauradellupo. Tutti gli incontri e i documentari sono disponibili sul sito dell’associazione: www.iononhopauradellupo.it

La conta dei lupi

Proprio a fine marzo si è concluso anche il primo monitoraggio del lupo in Italia, iniziato lo scorso ottobre e coordinato dall’Ispra in collaborazione con Federparchi e il progetto Life WolfAlps EU. Alle attività di rilevamento e censimento hanno partecipato molte istituzioni, enti e associazioni ambientaliste, con il coinvolgimento di oltre 3000 persone. I dati raccolti, a partire dal conteggio degli individui effettivamente presenti nelle diverse aree, forniranno indizi preziosi per lo sviluppo di interventi mirati e ben concertati su tutto il territorio nazionale. Scopriremo i risultati di questo importante monitoraggio tra qualche mese. Nel frattempo, oggi e sempre, Viva – anzi conviva – il Lupo!

 

 

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