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Gaza, medici testimoni del genocidio

Le dichiarazioni di una dottoressa, che ha operato nel team umanitario, sulle atrocità in corso da 14 mesi e sull’accanimento degli attacchi israeliani contro il personale medico: non esiste più il diritto umanitario
2 Dicembre, 2024
1 minuto di lettura

Condividiamo il video integrale dell’intervento della dottoressa Tanya Haj Hassan durante l’incontro speciale nel quartier generale delle Nazioni Unite a New York, in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, celebrato il 29 novembre di ogni anno dalla sua istituzione da parte dell’Onu nel 1977. Medico di terapia intensiva pediatrica, Tanya Haj Hassan è stata più volte a Gaza. Lo scorso marzo ha lavorato all’ospedale al-Aqsa a Deir al Balah, luogo cui i giornalisti internazionali non sono autorizzati ad accedere. Haj Hassan racconta storie strazianti di persone, molte delle quali minori, con nomi e cognomi.

«Passa solo 5 minuti in un ospedale lì e sarà dolorosamente chiaro come i Palestinesi siano intenzionalmente massacrati, affamati e spogliati di tutto ciò che è necessario per sostenere la vita umana» dichiara Haj Hassan.

Haj Hassan spiega come come gli ospedali siano diventati obiettivi deil’esercito israeliano e descrive il sistematico attacco a civili, operatori sanitari e infrastrutture. «Oltre mille lavoratori della sanità sono stati uccisi a Gaza (…). Ospedali e personale medico rappresentano la vita e la volontà di tenere in vita le persone. Il fatto che siano diventati degli obiettivi in modo sistematico e oltraggioso, è un limite che non si sarebbe mai dovuto oltrepassare, così come molte altre linee rosse. Cosa succede ora che questi limiti sono stati superati? In che genere di mondo siamo discesi?».

 

 

Mielizia

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