La locandina di "La fin du monde"
La locandina del film La fin du monde di Abel Gance (1931)

La prima, grande fine del mondo

Un film da recuperare e da vedereย anche per smorzare l'ansia dei giorni segnati dal coronavirus: il capolavoro del genio visionario di Abel Gance, โ€œLa fine del mondoโ€, unโ€™utopia di fantascienza dai toni apocalittici che tocca temi politici e religiosi. Fu anche il primo film sonoro francese

10 Marzo, 2020
4 minuti di lettura

Da qualche parte la fine del mondo doveva pure iniziare. Cinematograficamente parlando accadde nel 1931, con La fin du monde, il primo film parlato del cinema francese , di uno dei piรน geniali registi di tutti i tempi, Abel Gance. La fantascienza non era un genere nuovo. Mรฉliรจs aveva giร  stupito tutto il mondo con il suo Viaggio nella Luna (Voyage dans la Lune, 1902) e altri lo avevano dapprima imitato e poi seguito. Lo stesso Metropoli del 1927, di Fritz Lang aveva indagato strade diverse, ma รจ Gance il primo a mettere sullo schermo quello che potrebbe accadere se al mondo fosse annunciato che la fine รจ prossima.

Abel Gance e Colette Darfeuil in una scena del film
Abel Gance e Colette Darfeuil in una scena del film

La profezia “anarchica”: un cataclisma che salva il Pianeta

La fin du monde esce nel 1931 ed รจ ispirato al romanzo omonimo scritto nel 1893 da Camille Flammarion (1842-1925), un importante astronomo francese che si dilettava anche in romanzi scientifici avendo come modelli H.G. Wells e Jules Verne. Nel XXV secolo โ€“ racconta il film โ€“ lo scienziato Martial Novalic scopre che una cometa si abbatterร  presto sulla Terra. Suo fratello Jean (interpretato dallo stesso Gance), attore e filosofo, ma anche folle, poco prima di essere internatoย lascia una serie di scritti che serviranno a guidare lโ€™azione di riordino del mondo intero.

Il personaggio di Jean Novalic cita esplicitamente il pensiero dellโ€™anarchico Kropotkin:

ยซCi sono delle epoche nella storia dellโ€™umanitร  in cui la necessitร  di un cataclisma scuote la societร  e si impone su tutti i rapporti esistentiยป.

Un ritratto del regista francese Abel Gance, fra i pionieri del cinema sonoro
Un ritratto del regista francese Abel Gance, fra i pionieri del cinema sonoro

La sua idea, per quanto complessa da realizzare, รจ dunque semplice. Egli vede nellโ€™incombente catastrofe lโ€™occasione di pentimento di tipo cristiano per lโ€™umanitร . I sopravvissuti potranno ricostruire dalle ceneri una societร  piรน giusta.

Compito del fratello Martial sarร  dunque quello di orientare la politica e i mercati finanziari affinchรฉ si arrivi alla creazione degli Stati Uniti del Mondo. Nonostante i diversi rovesci di fortuna cheย  dovrร  sopportare, ci riuscirร . Realizzando una delle piรน belle โ€“ e rare โ€“ utopie che il cinema sia riuscito a rappresentare.

Il mondo dopo la crisi

Certamente influenzato dalla crisi finanziaria che aveva investito il mondo appena due anni prima con il crollo di Wall Street, rimaneggiando pesantemente il romanzo originario, Gance ne trae unโ€™opera fortemente ideologica e politica, nella quale le sotto trame romantiche o gli effetti speciali del finale servono solo a rafforzare lโ€™intreccio drammatico.

Lโ€™aspetto cristiano, dal pentimento allโ€™agnello sacrificale, dal diluvio universale al nuovo patto fra dio e gli uomini, non รจ affatto da tralasciare. Anzi, il film apre proprio su una rappresentazione teatrale della passione di Cristo e come questi il personaggio di Jean Novalic interpreta, attraverso la malattia e poi la morte, il rito di passaggio necessario per la rinascita del Pianeta.

Se nei viaggi spaziali di Mรฉliรจs ciรฒ che contava era lโ€™effetto speciale, la fascinazione e persino una certa dose di comicitร ,ย  nel dramma di Gance la dimensione umana diventa qualcosa di estremamente drammatico perchรฉ deve confrontarsi con il suo destino stesso e quello del pianeta che ci ospita.

Guarda il film on-line

Una scena del film "La fin du monde"
Il film “La fin du monde” di Abel Gance รจ ispirato a un romanzo di fantascienza di Camille Flammarion

Il genio di Gance, tra surrealismo e fantascienza

Abel Gance dโ€™altronde non era nuovo all’indagine di nuovi linguaggi e a comporre opere che facessero discutere. Figlio illegittimo di un facoltoso medico parigino ma cresciuto dalla madre operaia, destinato alla professione di avvocato, Gance si era gettato invece nello spettacolo, prima come attore e poi come regista. Riformato ai tempi della Grande guerra per la sua salute cagionevole, nel 1915 realizza ben sei film, fra i quali La folie du Docteur Tube che non sarร  mai distribuito per la sua โ€œeccentricitร โ€, trattando di un medico che ha inventato una macchina capace di rimpicciolire uomini e oggetti. Ciรฒ che spaventa il produttore, Luis Nalpas, รจ lo stile dellโ€™opera che soprattutto nella prima parte fa largo uso di sovra impressioni e deformazioni, cosa che farร  guadagnare al regista la fama di precursore del Surrealismo.

Nonostante le sue condizioni di salute rimangano precarie, verso la fine della guerra, viene comunque spedito al fronte dove maturerร  il desiderio di realizzare unโ€™opera fortemente anti bellica. Nasce cosรฌ Per la patria (Jโ€™accuse!, 1919), capolavoro di tre ore che mostra esplicitamente gli orrori della guerra. Accusato di antimilitarismo il film fu piรน volte tagliato e rimontato. Presentato alla Conferenza di Washington del 1921, per riequilibrare gli assetti europei dopo il conflitto mondiale, lโ€™opera irritรฒ non solo gli ambasciatori tedeschi ma anche quelli di altri Paesi, al punto che il film fu poi proibito anche in Italia, dove circolรฒ successivamente in una versione ancora piรน edulcorata.

Nel 1927 realizza invece la sua opera piรน ambiziosa, il suo capolavoro, Napoleone, anche se il titolo originale sfoggia un ben piรน egocentrico Napolรฉon vu par Abel Gance. Tre anni di riprese, 180 attori, migliaia di comparse: la prima versione presentata a Parigi nel 1927 durava sei ore ed era proiettata su tre schermi da tre proiettori diversi in contemporanea, anticipando di fatto il cinemascope.

Un innovatore, dunque, che con La fine del mondo tenta per la prima volta anche la strada del sonoro, realizzando il primo film parlato della storia della cinematografia francese.

La locandina del film La fin du monde
La locandina del film La fin du monde di Abel Gance (1931)

La fine del mondo come utopia

Difficile credere che il film non abbia influenzato almeno due opere di successo uscite immediatamente dopo: nel 1932 infatti Edwin Balmer e Philip Wylie scrissero il romanzo When Worlds Collide, che fu a sua volta alla base del film Quando i mondi si scontrano (When Worlds Collide, Usa, 1951, regia di Rudolph Matรฉ), e nel 1934 Alex Raymond utilizzerร  la stessa idea per spedire il suo eroe, Flash Gordon, sul pianeta Mongo in rotta di collisione con la Terra.

La domanda โ€œche faresti se sapessi che al mondo sta per finireโ€ รจ anche il tema fondamentale della canzone Five years di David Bowie, prima traccia di The Rise and Fall of Ziggy Stardust, del 1972, dove lโ€™artista britannico si chiede come reagirebbe lโ€™umanitร  se ai telegiornali annunciassero che ci sono rimasti solo cinque anni di vita.

La versione originale de La fine del mondo durava tre ore ma oggi non rimangono in circolazione che copie monche, tagliate e spezzettate.ย  Introvabile nel nostro paese, Enrico Ghezzi lo ha trasmesso alcuni anni fa a Fuori orario in una versione da circa 90 minuti, una delle piรน lunghe sopravvissute.

 

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