โPerchรฉ non dai un bacetto a zia?โ, โCoraggio vieni ad abbracciare nonno!โ. E poi il ganascinoโฆย Quel terribile gesto che qualsiasi sconosciuto poteva compiere sulle tue guanciotte paffutelle quando eri bambino: due dita scarne, come tenaglie a tirare e stringere sul tuo viso. Siamo il popolo dei baci e abbracci insegnati fin dalla piรน tenera etร . Pietre miliari della nostra educazione. Si รจ bravi, educati e normali se si accetta il contatto fisico.
Contatto e identitร
Un metro di distanza imposto dai vari decreti ministeriali che si stanno susseguendo in questi giorni รจ una sfida importante, che in Italia, piรน che altrove, va a toccare le corde piรน intime e identitarie del nostro relazionarci. Il linguaggio del corpo viene frenato, come se improvvisamente togliessero una โeโ, una โcโ e una โsโ dal nostro vocabolario perchรฉ pericoloseโฆ (ops priolo!). Anzi piรน che toglierle ci lasciano davanti a una scelta: ora sei bravo, educato, normale se rifiuti il contatto fisico, se non rispetti piรน quei canoni comportamentali che fino al giorno prima definivano il tuo essere culturalmente allineato.
Ciรฒ che รจ igienicamente lecito fare e ciรฒ che non lo รจ dipende da un senso morale collettivo che si traduce in ordine sociale attraverso un sistema di comportamenti culturalmente accettati.
Un tempo questo sistema era considerato unโemanazione della volontร divina. Per questo le sciagure che si abbattevano sugli esseri umani, abbondantemente ricorrenti nelle mitologie di tutto il mondo, dai fulmini ai diluvi universali, dalle tempeste alle invasioni di cavallette, dagli anni di siccitร alle epidemie, erano flagelli voluti dagli dei arrabbiati per lโinfrazione di qualche tabรน.
Tabรน e bene comune
Principalmente questi tabรน altro non erano che regole base per un vivere civile nel rispetto del proprio habitat. Non sfruttare troppo la terra, cacciare lo stretto indispensabile per la sopravvivenza, costruire abitazioni e templi in determinati modiโฆ E potevano essere infrante solo allโinterno di precisi rituali. Ovviamente ogni popolo aveva le sue leggi legate ai diversi habitat e alle diverse forme culturali che si erano sviluppate.ย Effettivamente le โpunizioni divineโ avevano un rapporto diretto con le effrazioni, stabilivano una relazione causa-effetto che ritroviamo nel nostro empirismo scientifico, ma al tempo stesso rimanevano strettamente legate al contesto culturale che le aveva prodotte, quindi norme di valore relativo.
Epidemia e lente culturale
Ancora oggi, al di lร dalle diverse dimostrazioni scientifiche, ciรฒ che รจ considerato pulito, e quindi non pericoloso, e ciรฒ che รจ ritenuto sporco e contaminante continua a essere culturalmente relativo. Se in Italia sono girate affermazioni di ogni genere sulle abitudini alimentari dei cinesi, chissร quante se ne staranno dicendo ora sul nostro modo di salutarci. I cinesi mangiano topi molto probabilmente addirittura vivi? Gli italiani si salutano sfregando le labbra e probabilmente addirittura le lingue sulle guance.
Entrambi i comportamenti, guardati attraverso la lente culturale dellโaltro, sono amplificati dal desiderio di allontanarci dal pericolo mettendo addosso al contaminato comportamenti ย aberranti che giustifichino la conseguente punizione del diffondersi dellโepidemia.ย
Ma il relativismo riguardo alla percezione di ciรฒ che รจ igienicamente corretto e ciรฒ che รจ invece pericoloso travalica i confini culturali, come sottolinea ironicamente lโantropologa Mary Douglas nellโintroduzione al suo Purezza e Pericolo (Il Mulino, 2013): ยซโฆfonte di ispirazione l’ho trovata in mio marito. In fatto di pulizia la sua soglia di tolleranza รจ tanto piรน bassa della mia che nessuno piรน di lui mi ha costretto a prendere posizione sulla relativitร dello sporcoยป.
La responsabilitร collettiva oltre l’emergenza
Ora se lo sporco e il pulito hanno un livello di relativitร cosรฌ alto, ci troviamo davanti a unโemergenza sanitaria che ci vede costretti ad abbandonare abitudini culturali e comportamenti individuali per seguire tutti le stesse norme igieniche di base, dalla Cina allโItalia.
E se questo ci scuote alla radice dei nostri comportamenti e nel nostro senso identitario, sicuramente sta creando una nuova forma di partecipazione attiva, un senso di responsabilitร collettivo che supera le divergenze ideologiche. Siamo esseri umani appartenenti allo stesso Pianeta, le regole base che ci governano sono le stesse. Usciti da questa emergenza saremo in grado di affrontare con la stessa unanimitร la cura e la salvaguardia del nostro comune habitat?