Il rapporto "Food&waste around the World" è stato realizzato in otto paesi

Il 14% del cibo finisce nella spazzatura. I dati di Waste Watcher sullo spreco alimentare

Un’indagine in otto paesi, con un questionario strutturato di circa 20 domande per un totale di 8000 cittadini coinvolti. Per capire le abitudini di consumo, con l’obiettivo di prevenire lo spreco di cibo e le sue conseguenze ambientali

28 Settembre, 2021
2 minuti di lettura

Circa il 14% dei prodotti alimentari va perso in tutto il mondo, ogni anno, prima di raggiungere il mercato, per un valore in perdite alimentari pari a 400 miliardi di dollari. A questo importo vanno aggiunti gli sprechi, sia a livello di distribuzione e commercializzazione del cibo, sia a livello di consumo, nei ristoranti e nelle nostre case. E’ uno dei dati che emergono da Cross Country Report: il rapporto che la campagna Spreco Zero ha presentato stamattina presso la sala della Stampa Estera a Roma, in collaborazione con Ipsos e con l’Università di Bologna. 

 

Andrea Segrè, docente all’Università di Bologna e fondatore della Campagna Spreco Zero
Andrea Segré è il direttore scientifico di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability

 

Al cattivo utilizzo dei prodotti alimentare si aggiunge il danno, conferma la ricerca uscita in concomitanza con la seconda Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari istituita dall’Onu per il 29 settembre. Sotto il profilo dell’impatto ambientale, infatti, le perdite e gli sprechi di cibo sono responsabili dell’8% delle emissioni globali di gas a effetto serra. La lotta ai cambiamenti climatici passa, quindi, anche per quello che mettiamo o non mettiamo nei nostri piatti.

 

Informare per ridurre lo spreco, una slide
L’indagine ha analizzato le strategie adottate dai cittadini per ridurre lo spreco sia nel momento dell’ acquisto del cibo che nel momento del consumo

 

L’indagine è stata realizzata da Waste Watcher, International Observatory on Food & Sustainability  in otto paesi (Italia, Spagna, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Cina).

“Vi è una correlazione – ha analizzato Enzo Risso, direttore scientifico Ipsos – tra l’indice di fiducia del consumatore e il tasso di spreco alimentare individuale”. Infatti, nei paesi dove si registra un’alta propensione al consumo, come Cina e Stati Uniti, maggiore è anche lo spreco di cibo.

 

Indice IPSOS sulla fiducia dei consumatori
L’Ipsos ogni mese calcola, su 25 paesi, un indice dello stato di fiducia nell’economia e nello sviluppo da parte del consumatore. Dove la fiducia è maggiore (Cina, USA e Canada), maggiore è risultato lo spreco, secondo l’indagine

 

Fra le cause del fenomeno della perdita di cibo, si annoverano i danni legati alla manipolazione nelle diverse fasi del ciclo di commercializzazione, l’inadeguatezza delle modalità di trasporto e dell’immagazzinamento, la scarsa capacità lungo la catena del freddo, le condizioni atmosferiche estreme, l’esistenza di norme di qualità sull’aspetto esteriore, l’assenza di abilità di pianificazione e competenze culinarie tra i consumatori.

 

slide sui motivi per cui si spreca il cibo
Una slide che esemplifica le cause per cui il cibo viene gettato. L’acquisto di cibo già “vecchio”, quindi non gestito adeguatamente a livello di filiera commerciale, è una delle cause principali

 

Se si riducessero le perdite o gli sprechi alimentari si riuscirebbe a garantire maggiore disponibilità di cibo per tutti i cittadini del mondo, verrebbero ridotte le emissioni di gas serra, si allenterebbe la pressione sulle risorse naturali e si potenzierebbero la produttività e la crescita economica.

“L’indagine – ha spiegato Andrea Segrè, docente di Politica agraria internazionale all’Università di Bologna e fondatore della campagna Spreco Zero  – vuole contribuire a tracciare un’istantanea dei cittadini del mondo e delle loro abitudini, per contribuire alla sensibilizzazione globale e a una indifferibile svolta culturale nei comportamenti del quotidiano sul tema dello spreco alimentare. Una questione che i cittadini, ma anche e soprattutto le governance del pianeta, devono affrontare in modo strutturale, all’alba del Terzo millennio”.

Spreco di cibo settimanale in grammi per paese
Enzo Risso dell’Ipsos, durante la presentazione del Report, commenta una slide sullo spreco settimanale medio. In Italia il dato dello spreco in discesa rispetto agli anni precedenti
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