Nuovi e vecchi massacri, in uno scenario sempre più dominato da divisioni e conflitti: è il mondo oggi, con ingiustizie di ogni tipo, sempre più crescenti, e sfruttamento, colonizzazione, estrattivismo e disuguaglianza. È un quadro chiaro, quello che hanno i ragazzi e le ragazze dei Fridays For Future: «I nostri occhi sono su Gaza e Cisgiordania dove si sta consumando un genocidio in diretta mondiale, che rischia di essere il completamento dell’annullamento decennale della Palestina e il pezzo di una guerra mondiale», si legge sui canali ufficiali.
È questo il motivo per cui i Fridays for future Italia tornano in piazza il 19 e 20 aprile contro gli interessi che ostacolano giustizia climatica e sociale inasprendo o generando instabilità e un conflitto mondiale a pezzi.
Lobby fossili, guerre e genocidi
Quest’anno il movimento scenderà in piazza insieme ai movimenti palestinesi per chiedere anche un cessate il fuoco immediato e permanente in Palestina. «Gli interessi delle lobby fossili – dichiara Martina Comparelli – continuano a finanziare gli Stati responsabili di guerre, colonialismo e genocidi, come per esempio accade nel caso del Piano Mattei di Eni voluto dal governo Meloni. La stessa Eni a fine ottobre 2023 ha firmato un accordo con chi colonizza la Palestina, per esplorare giacimenti di gas nelle acque di Gaza, rendendosi a pieno titolo complice del genocidio del popolo palestinese».
Il settore dell’istruzione e la sfida socio climatica
Anche il sindacato Sisa, con tutto il personale docente, dirigente e Ata, sia di ruolo che precario, sia in Italia che all’estero ha annunciato uno sciopero di tutta la giornata venerdì 19 aprile. Si tratta dunque di un’importante mobilitazione nel settore dell’istruzione, che sottolinea l’urgenza di affrontare le sfide attuali legate alla giustizia climatica e sociale anche nel contesto educativo.
«Abbiamo bisogno di riprenderci il futuro. Di agire per il benessere collettivo, fermando i progetti fossili confermati con il Piano Mattei come il raddoppio del gasdotto Tap, realizzando qui come altrove una transizione a pianificazione democratica», aggiunge Comparelli.
Sono diverse le altre realtà sociali, sindacali e transfemministe che aderiscono alla mobilitazione, tra le quali il collettivo di fabbrica Gkn e Giovani palestinesi Milano. Si scende in piazza il 19 Aprile per lo Sciopero Globale per il Clima e il 20 Aprile a Milano insieme al Collettivo di Fabbrica ex Gkn.
Visualizza questo post su Instagram