Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Etiopia, alcuni rifugiati al Bokolmayo Nutrition Center (Foto:© UNHCR/Tiksa Negeri)

Unhcr: “La crisi climatica è prima di tutto crisi umanitaria”

Colpisce tutti, e lo stiamo vedendo in Emilia Romagna. Ma i più danneggiati sono i Paesi poveri, dove aumentano conflitti e insicurezza alimentare a causa degli stravolgimenti ambientali. Al via una campagna per aiutare i rifugiati climatici e gli sfollati
25 Maggio, 2023
3 minuti di lettura

Lo stiamo vedendo in casa nostra, qualora ancora non lo avessimo capito, in questi giorni, in Emilia Romagna. La crisi climatica è un’emergenza umanitaria. Il suo impatto è devastante in tutto il pianeta ma a pagare il prezzo maggiore sono soprattutto le persone vulnerabili, tra i quali i rifugiati e gli sfollati, che vivono in zone di conflitto e in Paesi fragili. Da un lato, a causa di fenomeni meteorologici estremi come inondazioni, tempeste e siccità, negli ultimi 10 anni abbiamo registrato una media di 21,5 milioni di nuovi sfollati all’anno, fra i quali 23,7 milioni soltanto nel 2021. Dall’altro lato, il cambiamento climatico è un moltiplicatore di altri fattori di rischio, in primis l’insicurezza alimentare. Con la campagna La crisi climatica è un’emergenza umanitaria, l’Unhcr lancia un allarme che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti devastanti di questa crisi e a raccogliere fondi per aiutare decine di milioni di persone a rischio.

 

Guarda il video dell’Unhcr 

 

Insicurezza alimentare

Come si diceva, uno fra gli effetti più catastrofici della crisi climatica è l’aumento dell’insicurezza alimentare. Il cibo diventa sempre più inaccessibile per via della scarsità di acqua e dei terreni produttivi e del conseguente impatto sui raccolti e sulla produzione alimentare. I prezzi dei beni alimentari tendono ad aumentare, rendendo estremamente difficile l’accesso al cibo per molte comunità impoverite o sfollate. A livello globale, nel 2021 circa 193 milioni di persone si trovavano in condizioni di grave insicurezza alimentare e necessitavano di assistenza urgente – un numero mai registrato prima – in 53 Paesi, con un aumento di quasi 40 milioni di persone rispetto al picco precedente raggiunto nel 2020.

 

Dal Corno d’Africa all’Afghanistan

In particolare, il Corno d’Africa – la regione africana che include Somalia, Etiopia, Kenia – sta vivendo la peggiore siccità da quattro decenni a questa parte.

23 milioni di persone in Etiopia, Kenya e Somalia sono in condizioni di grave insicurezza alimentare.

In Afghanistan, altro Paese colpito da una grave siccità, quasi 19 milioni di persone vivono in una condizione di insicurezza alimentare. «Stiamo creando un mondo in cui chi fugge dalla violenza è costretto a vivere in luoghi inabitabili per via del clima – spiega Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. E il paradosso è che i Paesi e le comunità meno responsabili del riscaldamento globale siano i più colpiti. L’aspetto forse più preoccupante è che con l’intensificarsi degli impatti della crisi climatica, il divario tra i bisogni umanitari e le risorse per rispondervi si sta si sta allargando».

 

La raccolta fondi dell’Unhcr

«Ogni giorno siamo testimoni di quanto la crisi climatica colpisca soprattutto esseri umani già stremati dagli effetti dei conflitti e dal trauma della fuga forzata – dichiara Laura Iucci, Direttrice della Raccolta Fondi Unhcr Italia. Sono bambini, donne e uomini che non hanno cibo a sufficienza e sono sempre più poveri per via dell’aumento del prezzo dei beni alimentari. È fondamentale che ognuno di noi si senta chiamato in causa perché il sostegno di tutti, anche attraverso una piccola donazione, può cambiare la vita di migliaia di persone».

 

Laura Iucci, Direttrice della Raccolta Fondi Unhcr Italia
Laura Iucci, Direttrice della Raccolta Fondi Unhcr Italia

 

L’appello agli stati e la maratona di Barbascura

Oltre il 70% dei rifugiati e degli sfollati del mondo proviene dai Paesi più vulnerabili al clima, tra cui Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Siria e Yemen. La maggior parte degli sfollati a causa degli impatti climatici rimane all’interno del proprio Paese. Molti di coloro che sono già stati costretti a fuggire dalla violenza in aree vulnerabili sono nuovamente sradicati dal territorio di accoglienza a causa di tempeste catastrofiche, siccità e inondazioni.

Per i Paesi e le comunità più vulnerabili, che ospitano anche la maggior parte dei rifugiati e degli sfollati, il tempo per adattarsi si sta esaurendo.

L’Unhcr chiede agli Stati di agire urgentemente e collettivamente per combattere i cambiamenti climatici e mitigarne l’impatto sulle vite e sui mezzi di sussistenza di milioni di persone in tutto il mondo. Esorta inoltre gli Stati a intensificare la protezione e l’assistenza alle persone sfollate a causa dei disastri naturali e degli effetti del cambiamento climatico. Tutti possono fare la loro parte, sostenendo le persone più colpite e allo stesso tempo le meno responsabili di questa grave emergenza, ed è infatti aperta una raccolta fondi. Venerdì 26 maggio una maratona di 6 ore, condotta tra gli altri da Barbascura, cercherà proprio di raccogliere donazioni per l’Unhcr Italia.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Barbascura X (@barbascura_x)

 

 

Mielizia

Saperenetwork è...

Redazione
Redazione
Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Francesca Santoro. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned ;-)
Mielizia
Mielizia
Resto sfuso

Agenda Verde

Librigreen

Orbital

"Orbital", l'antiracconto di Samantha Harvey che ci fa amare la Terra

Samantha Harvey, cinquant’anni e una formazione di studi filosofici e corsi di scrittura creativa, ha vinto il Booker Prize 2024 con la sua quinta ope

Fabio Deotto, "Come ne usciremo"

Viaggio nel 2040, quando la transizione sarà compiuta. Otto visioni possibili

Autore:

Cosa accadrebbe se tra qualche anno non saremo neppure in grado di ricordare il nostro tempo? Non perché saranno trascorsi troppi anni, ma per una for

Il favoloso mondo delle piante

Un abete più vecchio delle piramidi e tanto altro. Nel mondo delle piante con Mancuso e Giordano

L’essere vivente più vecchio del mondo? Forse non tutti sanno che si tratta di un albero. È Tjikko, un abete rosso che vive in Svezia e ha compiuto be

Un rinoceronte africano cerca ombra sotto un albero
Storia precedente

Giornata mondiale della biodiversità 2023: non c’è più tempo (da perdere)

Un dettaglio della messa a dimora di un albero
Prossima storia

Aree verdi, oasi per le api e biodiversità: ecco i 5 anni di Mosaico Verde

Leggi anche...