Dedicato ad Anastasia
Questa rubrica tace da molto tempo ormai. E il titolo scelto oggi sembra stonare con il contesto. Ma a volte il silenzio è imposto da una riflessione su di sé e su quanto accade intorno. A volte si ha l’esigenza di uscire dal coro e di non aggiungersi al “bla bla bla”. Si rimane alla finestra, a osservare. Tentare di pensare, cercando di sfuggire al rumore. Al “maquillage verde”, direbbe Petra Kelly. Ciò che è accaduto negli ultimi mesi impone queste poche righe (senza pretese, ma oggi necessarie). Vediamo alcuni esempi.
- A livello internazionale, lo scorso 13 novembre la COP26 di Glasgow ha raggiunto – nella delusione di molti – l’accordo sul “Climate Pact”: si mantiene debolmente l’obiettivo di 1,5 gradi, riconoscendo altresì la necessità di adottare misure urgenti. Ma nulla di davvero vincolante, in attesa di nuovi summit.
- A livello nazionale, poi, l’adozione del PNRR da un lato e gli effetti della pandemia dall’altro hanno costituito il “pretesto” per una nuova stagione di “semplificazioni” del diritto ambientale.
Il contesto da cui le riforme prendono le mosse è lo European Green Deal, definito dalla Commissione Europea come «una nuova strategia di crescita mirata a trasformare l’UE in una società giusta e prospera, dotata di un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, che nel 2050 non genererà emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall’uso delle risorse».
Questa strategia mira inoltre a proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’Ue e a proteggere la salute e il benessere dei cittadini dai rischi di natura ambientale e dalle relative conseguenze.
Allo stesso tempo, tale transizione deve essere giusta e inclusiva. Secondo la Commissione, inoltre, la partecipazione attiva dei cittadini e la fiducia nella transizione sono fondamentali affinché le politiche possano funzionare e siano accettate.
Saper leggere e gestire i problemi come interconnessi
Così, il Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77 (recante «Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure»), convertito con modificazioni con Legge 29 luglio 2021, n. 108, interviene tra l’altro sulle tempistiche per la trasmissione delle osservazioni da parte del pubblico nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale (“VIA”) per i progetti relativi al PNRR (art. 21) e dello screening VIA (art. 19), quasi che la fase di consultazione sia considerata un mero aggravio procedimentale, un ostacolo burocratico alla realizzazione degli investimenti.
Analogamente, si è intervenuti in materia di Valutazione Ambientale Strategica con l’art. 18 del Decreto Legge 6 novembre 2021, n. 152 (recante «Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose»).
Tuttavia, non può più negarsi ormai l’interconnessione tra molteplici problematiche che siamo chiamati ad affrontare: il degrado ambientale, il cambiamento climatico, la questione alimentare, i numerosi conflitti sociali, i soggetti costretti a migrare, i rifugiati, e così via.
Una sola prospettiva: diritti umani, salute, ambiente
Purtroppo, ed anche se (o, piuttosto, visto che…!) si continua a parlare di “transizione ecologica”, le azioni finora adottate sono molto deboli, per lo più hanno carattere settoriale (invece che affrontare le questioni in modo integrato) ed anzi spesso si pongono in direzione opposta a quella che sarebbe auspicabile.
In altri termini, manca una piena ed efficace tutela dell’ambiente (in uno con la salute umana) e, così, anche dei diritti umani.
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Di fronte a tutto questo, quello che ci è richiesto è innanzitutto di pensare, «pensare con il cuore»; solo in questo modo si può davvero comprendere il significato di una svolta (una rivoluzione?) “green”. Non ci vengono richieste azioni eclatanti, bensì ognuno di noi dovrebbe cercare di mettere a frutto le proprie capacità per creare un mondo migliore e più giusto. Rifiutando di obbedire alle logiche che rischiano di vanificare questi obiettivi, di cui ormai peraltro sono pieni regolamenti e trattati.
Bisogna agire, qui e ora. «Pensare globalmente, agire localmente», era il motto degli anni ’70 del secolo scorso. E proprio come diceva Petra Kelly: «Comincia dove sei. Non aspettare circostanze migliori. Esse verranno automaticamente non appena cominci». Lo dobbiamo al nostro prossimo, alle nuove generazioni e ai bambini che si affacciano oggi alla vita.
Spunti di lettura
- “Petra Kelly. Ripensare l’ecopacifismo”, Interno4 Edizioni, Rimini, 2017, ISBN 9788885747012
- “Semplificare per tutelare? Le valutazioni di impatto dopo il PNRR”, in Ambiente&Sviluppo, 2021 n. 7, 526
- Comunicazione della Commissione Ue 11 dicembre 2019 (COM(2019) 640 final)
- WMO Statement on the State of the Global Climate in 2019 all’indirizzo https://library.wmo.int/doc_num.php?explnum_id=10211