Una delle partecipanti al laboratorio Da Amazzone a Afrodite dà voce al proprio dialogo interiore attraverso la tecnica teatrale della sedia vuota

Da Amazzone a Afrodite, ritrovarsi dopo la malattia oncologica

A Oriolo Romano, vicino Viterbo, un laboratorio per donne che hanno vissuto l’esperienza del tumore. Un lavoro di esplorazione e condivisione di risorse personali, per migliorare la qualità della vita e sensibilizzare alla prevenzione con un video documentario
12 Maggio, 2023
2 minuti di lettura

Una donna operata per un tumore non ha perso solo parti del suo corpo, ma anche parti del suo Sé. Accompagnarla a recuperare aspetti di sé dimenticati o trascurati, significa permetterle di ritrovare l’integrità e la forza vitale indispensabili a diventare più partecipe della propria guarigione. Questo l’obiettivo del progetto Da Amazzone a Afrodite, prodotto da Spazio Supporto Donna APS di Oriolo Romano (VT), presidio territoriale di Terapie Oncologiche Integrate e Prevenzione Terziaria, che ha coinvolto dodici partecipanti (undici donne e un uomo). Finanziato dal Comune di Oriolo Romano tramite il Bilancio Partecipativo, il progetto è stato ideato e condotto da Silvia Guglielmi, analista transazionale e life & career coach, e Annalisa Salvatore, psicologa e psicoterapeuta.

 

Le ideatrici del progetto Annalisa Salvatore e Silvia Guglielmi

Dal mito antico all’Actor’s Studio

«Il nome che abbiamo scelto evoca il coraggio dell’Amazzone, che aiuta ad affrontare la malattia per sconfiggerla, e l’amore di Afrodite, necessario per la cura di sé, per imparare a coltivare il proprio piacere, la propria bellezza e il proprio benessere»

ha spiegato Silvia Guglielmi. Le autrici del progetto hanno presso spunto dalla cultura degli antichi popoli dell’Asia centrale i quali credevano che, quando una persona subiva un trauma, fisico o psichico, la sua anima si frammentasse a causa del dolore e una parte si smarrisse. Attraverso una pratica chiamata “recupero dell’anima” aiutavano la persona a recuperare queste parti e guarire significava “ritornare interi”. La metodologia utilizzata per attivare tale processo è stata quella del metodo Strasberg dell’Actor’s Studio di New York, con cui per decenni si sono formati grandi attori internazionali.

La maieutica della memoria delle emozioni

Il metodo Strasberg stimola l’individuo a divenire consapevole delle fonti più profonde della propria esperienza e creatività e a imparare a ricrearle. Attraverso le tecniche messe a disposizione la persona prende dominio del proprio corpo, dei propri sensi e delle proprie emozioni:

l’obiettivo è quello di raggiungere, attraverso una lucida consapevolezza di sé, nuova energia, autenticità e integrità.

«Il progetto è iniziato con un laboratorio articolato in tre incontri» ci spiega Annalisa Salvatore «Nel primo incontro il lavoro era dedicato a togliere le tensioni che inibiscono il flusso del pensiero e delle sensazioni. Nel secondo, le partecipanti erano guidate a esplorare i propri sensi, il proprio corpo e le proprie emozioni. Tutto questo per imparare a diventare consapevoli delle richieste del proprio sé corporeo ed emotivo, in modo da favorire la guarigione. L’ultimo incontro è stato dedicato a focalizzarsi sul coltivare l’amore di sé».

Divulgare, per sensibilizzare alla prevenzione

La seconda fase del progetto, invece, ha comportato la progettazione, preparazione e realizzazione di un documentario video insieme con le partecipanti. Ciascuna ha cercato le proprie modalità creative per rappresentare la propria esperienza di vita, il percorso personale svolto attraverso il laboratorio e le eventuali nuove prospettive acquisite. Infine il progetto si è chiuso con un momento fondamentale, in cui tutto il percorso svolto è stato presentato pubblicamente alla cittadinanza di Oriolo Romano con la proiezione del documentario. Scopo di questo ultimo step era la valorizzazione concreta del vissuto di ciascuna donna partecipante, ma anche la sensibilizzazione sulla necessità del prendersi cura di sé e della prevenzione per restare sane. Un obiettivo importante, come ci ha ricordato pochi giorni la maratona Race for The Cure, la più grande manifestazione al mondo per la lotta ai tumori del seno, che quest’anno ha visto Roma tingersi di rosa con oltre 70mila partecipanti e che proprio questo fine settimana replicherà a Bari.

 

Guarda il trailer del documentario Da Amazzone a Afrodite

 

Il documentario, che ha la regia di Daniele Coccia, è visibile integralmente su Youtube e dal prossimo 15 maggio sarà anche disponibile sulla piattaforma OpenDDB, network di produzioni indipendenti, preceduto da un lancio che ne spiegherà il contesto, la rilevanza, gli obiettivi.

Mielizia

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Francesca Santoro
Francesca Santoro
Laurea in comunicazione, specializzazione in marketing e comunicazione nel Non Profit. Per 15 anni mi sono occupata di comunicazione e formazione nell’ambito del consumo critico e del commercio equo, trattando temi quali l'impatto delle filiere a livello locale e globale su persone, risorse, territori, temi su cui ho anche progettato e condotto interventi nelle scuole. Dal 2016 creo contenuti online per progetti, associazioni, professionisti.
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