Si chiama turismo delle differenze, quella forma di turismo che rinnova i canoni dell’accoglienza con modalità integrate e diffuse, ed è quello su cui stanno puntando ormai da due anni Ondadurto Teatro e il Comune di Calcata con il festival R/Esistenza Street Art Gallery. Un progetto che sceglie di mettere in primo piano i beni culturali e paesaggistici del territorio attraverso forme d’arte innovative quali la street art.
Il progetto di Calcata nato nel 2022 e oggi alla sua seconda edizione è collegato alla Galleria a Cielo Aperto nata nel Comune di Antrodoco in provincia di Rieti. Due comuni del Lazio che scelgono di arricchirsi attraverso l’arte diffusa, arte che invita il cittadino e il turista a esplorare il territorio alla ricerca di tracce, quasi si trattasse di una sorta di caccia al tesoro. E il tesoro è dato dall’incontro tra le forme d’arte disseminate nel territorio e la narrazione e l’interpretazione che ogni artista lascia del territorio stesso. In un rapporto di scambio tra paese e sguardo del visitatore, la street art si inserisce come veicolo facilitatore di un dialogo nuovo.
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La prima edizione con Carloni, Lucamaleonte e Sten Lex
Per la prima edizione sono stati selezionati gli street artisti Alessandra Carloni, Lucamaleonte e Sten Lex, un trio che ha saputo dare colore e una spinta di creatività al progetto. Le inconfondibili opere steam punk di Alessandra Carloni si trovano sul muro esterno e all’interno del Centro Polifunzionale di via Mameli. Due lavori che tra mongolfiere e alianti raccontano il procedere del viaggiatore in relazione al territorio. Nel primo lavoro infatti ritroviamo un carillon antico, su cui a modellino si sviluppa il borgo storico di Calcata e uno dei personaggi che caratterizzano la Carloni, rannicchiato dentro il cuore del borgo, tiene sulle spalle alcune costruzioni moderne, tra cui la famosa Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano realizzata dall’architetto Portoghesi. Sul muro interno invece il viaggiatore fa il suo volo surreale sopra i tetti del borgo di Calcata, caricando sulle spalle un elicottero giocattolo che ha al suo interno alcune costruzioni moderne, creando nuovamente una narrazione tra la Calcata antica e quella contemporanea.
Il murales di Lucamaleonte campeggia sulla facciata e lungo il muro del teatro di via Papa Giovanni XXIII. Qui ritroviamo gli animali, immagini care al lavoro dell’artista romano che ne caratterizzano la cifra stilistica. Si tratta di gatti, simbolo in questo caso del dualismo tra messa in scena e vita reale. Mentre gli animali sulla porta sembrano assumere un portamento statuario, simili a sfingi, quelli sul retro, dietro le quinte tornano felini alle prese con le dinamiche di gioco tipiche dei nostri amici domestici. La parete del palazzo del Comune di Calcata spetta al collettivo Sten-Lex che sceglie di affidare a questo muro un elemento della loro serie Confini, di cui la prima opera, realizzata nel 2016, si trova a Gibellina. Si tratta di un’astrazione geografica, una composizione che rimodula i confini geografici e ne crea di inediti.
La seconda edizione con Orticanoodles
Per la seconda edizione di R/Esistenza Street Art Gallery è stato chiamato il collettivo milanese Orticanoodles. Un nome legato all’immagine delle ortiche che sfidano il cemento e si insinuano tra i marciapiedi, ma anche al quartiere milanese di Ortica dove il collettivo è cresciuto. A formarlo sono gli artisti Wally e Alita, tra i primi interpreti italiani nel campo della Stencil Art. Orticanoodles si va formando nel clima della street art milanese, che agli inizi del Duemila è caratterizzato da una crescente presenza di poster e sticker incollati sui muri. L’atteggiamento creativo del collettivo è appunto quello dell’erba infestante, che invade la città proliferando e moltiplicandosi tra i marciapiedi. Così con stencil, sticker e poster gli Orticanoodles iniziano a farsi conoscere.
Tra i primi lavori di Orticanoodles troviamo l’icona di un Cristo, oggi simbolo del collettivo, a cui si aggiungono presto la rana, il cuore spinoso e una forchetta con noodles urticanti. Negli anni creano un immaginario pop realizzato attraverso la tecnica dello stencil ritraendo personaggi storici e celebrità. E’ proprio grazie a questa versatile esperienza nel lavoro con gli stencil e alla costante presenza sul panorama urbano che gli Orticanoodles nel 2008 vengono invitati a partecipare al Cans Festival organizzato da Banksy a Londra dove, nel tunnel della stazione di Waterloo, realizzeranno uno stencil di 4×3 metri. Oggi al loro attivo possiamo contare, a livello nazionale e internazionale, oltre 300 opere di arte urbana.
Il volo di una foglia e l’incastro quotidiano
Si chiama FLY – Stato di Equilibrio, il lavoro murale realizzato dal collettivo Orticanoodles sulla Torre dell’Orologio di piazza Risorgimento a Calcata, opera architettonica di Paolo Portoghesi. Un lavoro di grande impatto visivo realizzato in una zona visibile sia dal palazzo del Municipio che dalla Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano.
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E’ un invito a osservare il mondo vegetale e riconoscere in esso un perfetto equilibrio tra alto e basso, volo e terra. Un’opera che sale verso l’alto fino a raggiungere l’orologio: oggetto meccanico che simboleggia il tentativo umano di computare i movimenti degli astri, l’ambizione terrena di lasciare un segno durante quel poco che ci è dato su questo Pianeta. Al viaggio di una foglia che si affida al vento o di un seme in cerca di un terreno fertile, fa eco lo scalpiccio del nostro correre quotidiano nei crocicchi e nelle piazze alla ricerca del giusto incastro tra un pane da comprare e un appuntamento di lavoro. Il tempo scandito dai movimenti della Terra sul suo asse, e quello delle stagioni, si incontrano in un lavoro che ci porta a riflettere sul tempo dell’individuo inserito nei ritmi della vita.