Volontari nell'area costiera della Riserva del Borsacchio, in Abruzzo (Foto: YouTube)

La riserva del Borsacchio cancellata in due minuti: la notte dei corti coltelli alla Regione Abruzzo

Nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, con un emendamento alla legge regionale di bilancio, la bellissima e preziosa fascia naturale è stata ridotta del 98%. Un episodio gravissimo. Anche per l'importanza della riserva e del suo litorale, dove nidificano il fratino e la tartaruga Caretta Caretta
17 Gennaio, 2024
2 minuti di lettura

È venerdì 29 dicembre e nella sede della Regione Abruzzo in via Leonardo da Vinci a L’Aquila si discute la legge di Bilancio. Una seduta estenuante che chiude l’anno e si protrae oltre l’immaginabile. Sono passate da poco le 2:30 ormai del 30 dicembre quando spunta un emendamento a sorpresa. Lo presentano 5 consiglieri di maggioranza di centrodestra: primo firmatario Emiliano Di Matteo di Forza Italia. Nessuna discussione e la maggioranza in due minuti approva. Contrari solo il M5S, il PD si astiene. E l’emendamento riguarda la Riserva naturale regionale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi, provincia di Teramo che passa da mille e cento ettari di area protetta a soli 24. Con un taglio del 98% si cancella una bellissima fascia di natura con un affaccio di costa non distrutto in un litorale cementificato a non finire.

 

Borsacchio, dipinto di Fabrizio Carbone
Borsacchio, dipinto di Fabrizio Carbone

La Riserva, riparo per fratini e tartarughe

La riserva era nata nel 2005 e tra l’altro proteggeva la nidificazione del fratino, il piccolo trampoliere che ogni anno arriva dall’Africa e cerca un luogo sicuro per deporre le poche uova tra arbusti, conchiglie e ossi di seppia. Ma non solo questo. Pensate che la scorsa estate si è avuta, per la prima volta, la schiusa delle uova deposte da una tartaruga marina della specie Caretta caretta. La cancellazione della riserva del Borsacchio è un episodio inconcepibile ma è in linea con una persecuzione delle aree protette abruzzesi da parte della stessa giunta regionale presieduta da Marco Marsilio, che nel 2021 tentò di cancellare 7 mila ettari del Parco Sirente Velino come regalo ai cacciatori. La reazione all’assalto all’ambiente protetto di allora portò al decreto della Corte Costituzionale che dichiarò il “taglio” incostituzionale.

 

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La petizione

Ed è quello che si augurano oggi tutte le associazioni della società civile, non solo naturalisti e ambientalisti ma sindacati, volontariato, guardie forestali. Migliaia di firme in poche ore e dura reazione di Legambiente, Wwf e Lipu che definiscono incomprensibile quella che alcuni hanno chiamato la notte dei “corti coltelli”.

«Per noi una brutta sconfitta che però si ritorcerà contro coloro che hanno provato a fare il colpo grosso approfittando delle ultime ore prima della vacanze di Capodanno», sono le parole di Dante Caserta responsabile del Wwf Abruzzo a cui fa eco Fernando di Fabrizio il presidente della Cogecstre, la cooperativa che da decenni gestisce l’oasi del lago di Penne, pubblica la prestigiosa rivista De Rerum Natura e organizza un Centro di educazione ambientale, sempre a Penne.

La riuscita operazione contro la Riserva del Borsacchio, a colpo fatto, è stata giustificata per ridare agli agricoltori del posto la possibilità di proseguire nel loro lavoro di sfruttamento delle terre dentro la zona protetta. Ma la verità è che non c’è nessun divieto alla sfruttamento agricolo dei terreni che possono continuare a essere coltivati così come sono sempre stati.

 

"Al volo", dipinto di Fabrizio Carbone
“Al volo”, dipinto di Fabrizio Carbone

 

 

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