Eโ ancora oggi un manifesto contro ogni guerra lโopera dipinta da Pablo Picasso nel 1937 in seguito al bombardamento aereo nazi-fascista della cittร basca di Guernica. Unโopera che porta con sรฉ la denuncia delle atrocitร delle quali รจ capace il genere umano e che travalica il tempo riportando al suo interno tracce e spunti di grandi lavori del passato, ma che si รจ anche prestata da subito a numerose reinterpretazioni.ย Tra le prime, il grande arazzo richiesto da Nelson Rockfeller eseguito dallo studio di Jacqueline de la Baume-Durrbach sotto gli occhi dello stesso Picasso. Lโultima, eseguita in questi giorni da Ercole Pignatelli a Milano nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, in un progetto promosso da Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale con il supporto organizzativo di Marsilio Arte.
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Lโincontro con Guernica
ยซAvevo 18 anni e arrivai a Milano proprio quel giorno. Fuori dalla stazione cโera uno striscione che mi sembrรฒ fatto apposta per me – Picasso a Palazzo Reale. Andai subito a vedere la mostra. Era nella Sala delle Cariatidi semi bombardata. Cโera ancora sul soffitto una voragine, ci pioveva dentro. Andai a vederla per un mese intero tutti i giorni. Da lรฌ, proprio da quel giorno, รจ partito tuttoยป. Cosรฌ ci racconta Ercole Pignatelli e sotto le folte sopracciglia brilla ancora lo sguardo di un diciottenne che dalla Puglia in una notte di fine novembre sale su un treno diretto al nord e scende in una grigia e affollata Milano.
Era il 1953 e la grande tela Guernica, per volontร dello stesso Picasso, aveva preso il volo e dal MoMA di New York era arrivata per la prima volta in Italia.
La Sala delle Cariatidi, con i segni dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, sembrรฒ al pittore cubista una perfetta cornice per la sua opera. Oggi a piรน di 70 anni da quel giorno, Ercole Pignatelli รจ di nuovo nella grande Sala delle Cariatidi, di nuovo davanti a Guernica, questa volta alla sua. ยซPer me รจ uno scherzo del destinoยป sorride lโartista ormai affermato e continua ยซin Italia, solo qualche decennio fa, avrebbero potuto chiederla a un Renato Guttuso, a un Salvatore Fiume, oggi a Valerio Adamiโฆยป E invece la richiesta รจ caduta proprio su quel ragazzo che 70 anni prima era rimasto incantato per ore davanti alla grande tela del maestro spagnolo, e che, per un altro gioco della sorte, porta il nome del soggetto del primo disegno che Picasso racconta di aver fatto da bambino: Ercole.
La Speranza nel lavoro di Pignatelli
La Guernica di Pignatelli ha la stessa dimensione della grande tela di Picasso. Stesa nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, รจ stata lavorata febbrilmente dallโartista e dagli assistenti Laura Guilda, Silvia Capiluppi e Vito Chiatante, dal 4 al 16 maggio in un live painting che รจ stato un susseguirsi di visite, interviste, foto, video. Tra sali e scendi di scale e fiumi di parole lโopera si รจ andata formando sotto lo sguardo degli spettatori. Il lavoro รจ una reinterpretazione della tela di Picasso alla quale Pignatelli ha voluto aggiungere uno sguardo di speranza.
Attraverso dettagli e nuovi elementi, ma anche grazie ad alcuni punti di colore acceso, lโopera mostra sรฌ angoscia e sofferenza come quella di Picasso, ma anche paesaggi e nuova vita.
ยซIl cavallo morente, con la testa in alto, nellโopera di Picasso morirร sicuramente. Io accanto gli ho fatto nascere una giovenchina. Cosรฌ anche in braccio alla donna che urla disperata verso il cielo ho messo un bambino sorridenteยป. Tra le zampe del cavallo e sulla destra si intravedono paesaggi dal gusto mediterraneo, con palme e mare che richiamano le opere del Pignatelli. Qui lโartista ha scelto di aggiungere al bianco e nero che compone la tela un accento magenta. ยซCi sono molti elementi miei, dal melograno tenuto in mano dalla donna, allo zampillo dโacqua fresca, sono tutti simboli di vitaยป. Poi confessa: ยซNon posso spiegare tutto. Eppure quando lo guardo a volte mi stupisco e mi chiedo se lโho fatto davvero io. Lavoro come in uno stato di tranceยป.
Memento amare semper
E nel titolo che Fabio Novembre ha scelto di dare alla mostra รจ sottolineato il valore dellโamore come forza per superare il dolore e le atrocitร . Sono madri, sia la cavalla che la donna, le piรน forti risposte alla morte che Pignatelli aggiunge nel suo lavoro. Trasformare il cavallo morente in una cavalla madre, aggiungendole un figlio tra le zampe, รจ un aggancio potente al piรน atavico segno di speranza, allโarchetipo di vita indistruttibile per eccellenza. Ricordati di amare sempre. Un titolo che suona come un monito. Monito che non รจ uno schiacciante imperativo, ma porta con sรฉ il potente affetto di una carezza materna, lโincoraggiamento a ritrovare la dimensione piรน nobile dellโanimo umano, a coltivarla in un quotidiano che si estende a un sempre. E questa attenzione al โsempreโ sia come ripetizione di una salvifica attitudine dellโanimo che come desiderio di superamento della morte, la ritroviamo nei molteplici elementi del mondo naturale: fiori, foglie, frutti, pervadono lโintero lavoro di Pignatelli rincuorando lโosservatore.
Con questa scelta lโartista coglie il contemporaneo in cui, nauseato da un sovraccarico di immagini di orrori e violenze, lโessere umano ha bisogno, piรน che di essere condannato per le sue nefandezze, di tornare a sentimenti puri e di ricordare sempre di amare.