(Foto: canale Youtube di UNHCR Italia)

Crisi alimentare nel corno d’Africa, al via la campagna Unhcr Italia

In Kenya, Etiopia e Somalia, sono oltre 31 milioni le persone colpite, in particolare rifugiati e sfollati. Conflitti ed effetti del cambiamento climatico moltiplicano la vulnerabilità delle famiglie in fuga
3 Luglio, 2024
2 minuti di lettura

Sono 31,7 milioni le persone strette nella morsa dell’insicurezza alimentare acuta che interessa comunità vulnerabili come i rifugiati e gli sfollati che vivono in Paesi fragili come il Kenya e dove sono in corso conflitti e violenze come Etiopia e Somalia. Per garantire aiuti essenziali per la sopravvivenza, cibo, alloggi di emergenza, acqua potabile e cure mediche, l’Agenzia Onu per i Rifugiati lancia la campagna “Torniamo a sentire”.

La situazione

L’Etiopia accoglie quasi 1 milione di rifugiati mentre si stima che siano circa 3,5 milioni gli sfollati interni. Con 19,7 milioni di persone colpite da insicurezza alimentare acuta, il Paese vive una delle più gravi crisi alimentari a causa dell’impatto della crisi climatica, delle sfide economiche che deve affrontare e del conflitto interno. Anche in Somalia la situazione si presenta estremamente complessa. Oltre agli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, I civili subiscono danni causati da gruppi armati non statali, mentre 6,6 milioni di persone si trovano in condizioni di grave insicurezza alimentare, particolarmente colpiti i quasi 4 milioni di sfollati interni. In Kenya sono colpite 5,4 milioni di persone: oltre 770 mila sono rifugiati e richiedenti asilo, la maggior parte dei quali vive nei campi di Dadaab e Kakuma.

 

 

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In Sudan, inoltre, 9,2 milioni persone sono state costrette a fuggire dall’inizio del conflitto nell’aprile del 2023. La maggioranza dei Paesi limitrofi – tra cui Ciad, Etiopia, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan – ha tenuto le frontiere aperte per accoglierli ma per poter continuare a farlo necessitano di maggiore sostegno. In questo Paese, oltre 20 milioni di persone ovvero il 42% della popolazione soffre di alti livelli di grave insicurezza alimentare. Le Regioni maggiormente colpite sono il Darfur, Khartoum e Kordofan, teatri di continui conflitti e gravi violazioni dei diritti umani.

La campagna “Torniamo a sentire”

«Bambini, donne e uomini già fortemente provati dalla fuga forzata e senza mezzi di sussistenza vengono investiti in pieno dall’insicurezza alimentare acuta e rischiano di non sopravvivere alla fame. Per provare a contrastarla sono costretti a esporsi a gravi pericoli: per le donne rifugiate aumenta l’esposizione alla violenza sessuale e di genere, mentre tra i bambini, crescono i casi di abuso, abbandono scolastico e matrimoni infantili» commenta Laura Iucci, direttrice della raccolta fondi di UNHCR Italia.

 

Laura Iucci direttrice raccolta fondi Unhcr Italia

 

«Con questa campagna vogliamo accendere i riflettori sulle condizioni di milioni di persone la cui sofferenza fatica a guadagnare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Il nostro appello è di tornare a sentire l’urlo silenzioso della fame con il cuore, e di farlo con empatia e con generosità. In un momento come questo, dove le emergenze umanitarie aumentano mentre diminuiscono le risorse per gli aiuti, ogni singolo contributo è essenziale e imprescindibile». I fondi raccolti dalla campagna “Torniamo a sentire”serviranno a finanziare la risposta umanitaria dell’UNHCR a beneficio dei rifugiati e degli sfollati in Etiopia, Kenya e Somalia, in particolare per garantire aiuti essenziali per la sopravvivenza, cibo, acqua potabile e cure mediche.

Per saperne di più:

https://www.unhcr.org/it/cosa-facciamo/emergenze/emergenza-corno-dafrica/

 

Mielizia

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