Ritratti accostati di cinque fotografi naturalistici
La fotografia naturalistica attraverso cinque protagonisti

Cinque fotografi naturalisti che dovete conoscere

Artisti e divulgatori scientifici, viaggiatori avventurosi e ambientalisti ante litteram. Dai due fratelli che per primi al mondo trasferirono su pellicola la vita dei piccoli animali alla prima donna che vinse la medaglia d'oro della Royal Photography Society. Scopriteli con noi
7 Febbraio, 2022
7 minuti di lettura

La fotografia naturalistica รจ unโ€™arte che, sin dai suoi primordi, ha fatto rima con divulgazione scientifica e tutela del patrimonio ambientale. Vi conduciamo oggi alla scoperta di cinque fotografi che con le loro opere hanno emozionato, incuriosito e restituito ritratti inediti del mondo naturale.ย 

Richard e Cherry Kearton

I due fratelli Kearton sono stati tra i primi fotografi al mondo a trasferire su pellicola le vite di piccoli e grandi animali. Nati da una famiglia di coltivatori dello Yorkshire, crebbero tra le colline di Swaledale, immersi in esperienze a diretto contatto con la natura.

 

 

Nel 1890, quando si misero in attivitร , fotografare gli animali nel proprio habitat era un campo del tutto nuovo e richiedeva perciรฒ molta inventiva: occorreva elaborare raffinate e pazienti strategie di camouflage, utili ad avvicinarsi il piรน possibile ai soggetti ritratti, ingegnarsi con polveri e diversivi sonori e realizzare attrezzature complesse, ricorrendo a tecniche fino ad allora esclusivo appannaggio delle attivitร  di caccia. I due fratelli avevano caratteri molto diversi ma ad accomunarli era una profonda e visionaria passione per la fotografia. Cherry, dalla personalitร  brillante e indipendente, scattรฒ nel 1892 la prima foto al mondo di un nido di uccello. Fu sempre Cherry a occuparsi degli aspetti del lavoro fisicamente piรน gravosi, come calarsi giรน con una corda dalle alte scogliere delle Shetland per ritrarre insetti insoliti e piccoli volatili, mentre Richard, piรน introverso e riflessivo, da bambino aveva subรฌto un grave incidente cadendo da un albero, proprio mentre era alla ricerca di un nido, un evento che gli aveva procurato un danno allโ€™anca e una lieve zoppia ma che non lo scoraggiรฒ dal partecipare a viaggi avventurosi alla ricerca di prospettive nuove e originali.

Dotato di ottime doti di pianificazione, ricerca e organizzazione, Richard fu maestro nel coniugare lโ€™amore per la fotografia con la scrittura di testi naturalistici ricchi di dettagli, qualitร  che gli valsero un posto dโ€™onore all’interno della prestigiosa Zoological Society of London.

 

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Nel passare da impresa a impresa, i due non si lasciarono mai โ€œfrenare da dolori, pericoli o speseโ€, girando il mondo e investendo tutti i loro risparmi in nuovi progetti. Si fecero esploratori di generi nuovi: dai paesaggi, resi drammatici dallโ€™uso sapiente della luce, ai ritratti di piccoli soggetti. Scatti che dipingono cosรฌ nel dettaglio la vita animale da risultare quasi โ€œviviโ€ e che contribuirono inoltre a risolvere numerosi dubbi etologici, provando ad esempio che gli sparvieri utilizzano, per la costruzione dei nidi, materiali โ€œnuoviโ€, smentendo cosรฌ la credenza popolare, diffusa anche nel mondo accademico, che gli individui di questa specie preferissero occupare nidi abbandonati da altri uccelli.

Le esperienze vissute in natura, unite agli studi di Richard, suggerirono ai due lโ€™idea di creare alcuni tra i primi libri al mondo corredati da fotografie naturalistiche.

Vale a dire il British Birdsโ€™ Nestsย (opera del 1895, che consentรฌ agli appassionati e agli studiosi di riconoscere e identificare con facilitร  i nidi piรน comuni) e With Nature and A Camera (saggio del 1897 che racchiude lโ€™essenza del loro lavoro di campo). Con il passare degli anni Richard si dedicherร  sempre di piรน alla scrittura, utilizzando le fotografie di Cherry come illustrazioni dei suoi testi. Cherry, dal canto suo, svilupperร  una tendenza, espressa giร  nei primi scatti, alle โ€œimmagini in movimentoโ€: annoverato tra i primi videodocumentaristi, filmerร  la fauna di India, Africa, America e Oceania, promuovendo lโ€™idea di โ€œsafari fotograficoโ€ come alternativa non violenta al safari di caccia, allora molto in voga.

Ansel Adamsย 

Sarebbe impossibile parlare di fotografia naturalistica senza citare colui che viene considerato tra i padri assoluti di questa arte. Ansel Adams (1902-1984) รจ stato tra i membri fondatori del gruppo f/64, unโ€™enclave di artisti che negli anni trenta del โ€˜900 promossero un ritorno alla purezza e alla veridicitร  allo scatto. Maestro dei paesaggi in bianco e nero, le sue opere costituiscono ancora oggi un punto di riferimento per i fotografi di tutto il mondo.ย 

 

Ansel Adams
Ansel Adams รจ stato tra i membri fondatori del gruppo f/64, fotografi che negli anni trenta del โ€˜900 promossero un ritorno alla purezza e alla veridicitร  allo scatto

 

La sua storia personale e professionale รจ legata a doppio filo con i paesaggi dello Yosemite Park (al punto che, uno tra i monti piรน alti della Valley, porta oggi il suo nome).

Sin dai primi passi mossi nel mondo della fotografia, appena adolescente,ย  Adams ha saputo trarre dalle sequoie giganti e dalle taglienti scogliere di granito del Park unโ€™inesauribile fonte di ispirazione. Ogni suo scatto รจ foriero di emozioni primordiali connesse a una relazione autentica e ritrovata con la natura incontaminata.

Un mondo ancora privo di colori, il suo, ma ricco di intensitร , in cui, oltre il realismo dellโ€™immagine, emergono riflessioni sul nostro essere fragili di fronte allโ€™immensitร  delle espressioni naturali, nonchรฉ un monito sulla necessitร  di preservarne lโ€™essenza. Adams รจ inoltre considerato tra i piรน importanti ambientalisti della sua epoca: come membro del Consiglio Direttivo del Sierra Club, la piรน antica organizzazione ambientalista degli Stati Uniti (fondata da John Muir nel 1892), si oppose strenuamente allo sfruttamento intensivo delle foreste e allโ€™industria del divertimento allโ€™interno dei parchi nazionali. In una delle tante lettere volte a richiedere alle autoritร  competenti maggiori garanzie sulla corretta gestione delle aree protette e per questo accusato di snobismo nei confronti dei visitatori, scrisse con tagliente ironia:

ยซรˆ forse snob che il Metropolitan Museum richieda di non ascoltare una radio portatile nella Sala Egizia?ยป

Elliot Porter

Artista delle sfumature e dei colori, Elliot Furness Porter (1901-1990) รจ ricordato per i suoi โ€œintimate landscapesโ€, paesaggi profondi e oscuri, grovigli di foglie opache sfumanti nel rame, nel bronzo e nellโ€™oro, di rami sottili, cortecce e tronchi svettanti, che trasferiscono allo spettatore tutto lโ€™incanto e la delicatezza della natura selvaggia.

Ispirandosi alle opere di Henry David Thoreau, Porter ha creato scatti capaci di condurci in un mondo silenzioso eppure pieno di vita, in un percorso dal sapore fiabesco che rievoca le atmosfere piene di mistero dei libri dei fratelli Grimm. Piccoli soggetti che diventano protagonisti di grandi storie.

 

Eliot Porter
Elliot Porter iniziรฒ a fotografare a 34 anni, mentre era ricercatore di medicina ad Harvard. Ad incoraggiarlo fu Ansel Adams, che intuรฌ il suo immenso talento (Foto: Luminous-Landscape)

 

La passione che lo spinse a immortalare la natura intorno a sรฉ nacque in lui da bambino, quando i genitori gli regalarono una piccola Kodak che egli usรฒ per realizzare alcuni scatti nel bosco a ridosso della loro casa delle vacanze, nello stato del Maine. Una passione che Porter coltivรฒ con costanza ma che non divenne da subito il suo mestiere. Fu soltanto allโ€™etร  di 34 anni, mentre inseguiva una carriera come ricercatore in medicina ad Harvard, che ricevette da Ansel Adams, entusiasta dei suoi scatti, lโ€™incoraggiamento che lo portรฒ a investire in unโ€™attrezzatura migliore e a dedicarsi a dare forma ai suoi primi, veri lavori, dai quali ricavรฒ anche le prime soddisfazioni professionali.

La fotografia diverrร  la sua vita solo nel 1939, quando lascerร  definitivamente la carriera accademica e si specializzerร  nellโ€™uso del colore, elemento che costituisce il suo tratto caratteristico.

Nel 1941 arriverร  a esporre al Guggenheim, consacrandosi cosรฌ come fotografo di paesaggio e di piccoli volatili, dallo stile unico per la ricerca di luci e sfumature, incluse le piรน cupe. Una carriera da allora sempre in ascesa, fino ad essere definito, dallo stesso Ansel Adams, โ€œMaestro dei colori della naturaโ€.ย 

ยซCi perdiamo molto se abbiamo occhi solo per i colori brillanti. La natura dovrebbe essere vista indistintamente. Lei stessa non opera una scelta; tutto ciรฒ che accade ha uguale significato. Non si puรฒ fare a meno di niente. Questo รจ un errore comune che fanno molte persone: pensano che metร  della natura possa essere distrutta, la metร  scomoda, pur conservando il lato accettabile e piacevoleยป (Elliot Furness Porter)

Emma Louisa Turner

Fotografa, ornitologa e scrittrice britannica, Emma Louisa Turner fu attiva tra la fine dellโ€™800 e la prima metร  del โ€˜900. Di lei sappiamo che proveniva da una famiglia della media borghesia di un piccolo villaggio del Kent e che fu la conoscenza di Richard Kearton, alla Royal Photography Society, a rivelarle il mondo della fotografia naturalistica. Un genere nuovo, a cui la Turner contribuรฌ con numerose innovazioni e che la spinse, appena trentenne, a lasciare la casa dei suoi genitori per seguire la via che lโ€™avrebbe condotta in pochi anni a divenire medaglia dโ€™oro della Royal Photography Society e prima donna a rivestire il ruolo di ranger (โ€œwatcherโ€).

 

Emma Louise Turner
Emma Louisa Turner, fu fotografa e ornitologa. รˆ ricordata anche per aver contribuito allโ€™elaborazione di strategie nuove per monitorare le popolazioni di uccelli

 

Le aree umide del Norfolk e in particolare Scolt Head Island – ancora oggi tra le piรน importanti riserve naturali del Regno Unito – fanno da sfondo alla sua opera: trasferitasi nella regione, Emma Louisa si dedicรฒ a schedare, attraverso la fotografia, centinaia di volatili.

Una missione che la isolรฒ dal mondo e la espose a diversi pericoli, regalandole sfide quotidiane – tra le quali procurarsi acqua potabile – e numerose soddisfazioni, come quella di aver documentato la presenza di una specie che si credeva non piรน nidificante in Inghilterra da oltre 30 anni, lโ€™Airone Stellato (Botaurus stellaris).

La Turner si spostava tra le paludi utilizzando una piccola imbarcazione (che ribattezzรฒ โ€œPorciglioneโ€, dal nome della prima specie volatile da lei fotografata), vivendo sulla barca stessa o in un piccolo rifugio insieme ai suoi fedeli cani, che le fornivano un importante supporto per il lavoro di individuazione degli animali. Ma non cโ€™รจ solo il Norfolk nella sua storia: a lei si devono importanti scoperte legate alla fauna della Cornovaglia, della Scozia e dellโ€™Olanda. Le sue fotografie costituiscono un modo nuovo, per lโ€™epoca, di guardare alla ricerca scientifica: divengono infatti una risorsa per studiare gli esemplari senza nuocere loro e senza allontanarli dal loro ambiente, contribuendo cosรฌ a preservare gli ecosistemi, e restituendoci, su pellicola, tutto lโ€™incanto della vita animale.

 

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Fotografa e ornitologa dunque, donna di scienza e scrittrice, Emma Louisa Turner รจ ricordata anche per aver contribuito allโ€™elaborazione di strategie nuove per monitorare le popolazioni di uccelli, tra cui quelle basate sullโ€™inanellamento, vale a dire lโ€™applicazione di piccoli anelli sulle zampe degli esemplari, al fine di tracciarne i movimenti, la crescita e lo stato di salute nel tempo. ย 


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