A 60 anni dalla tragedia del Vajont e a 30 dall’orazione teatrale torna il racconto di quella maledetta sera del 9 ottobre 1963: era infatti il 1993 quando sui palcoscenici italiani si tornò a parlare di quella tragedia assurda, mastodontica, grazie al regista Gabriele Vacis e all’attore Marco Paolini.
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Azione corale
L’“orazione civile” metteva in sequenza i fatti, uno dopo l’altro, che la sera del 9 ottobre 1963 provocarono quella che ad oggi resta una delle più grandi ed eclatanti tragedie della storia d’Italia. Colpì tutti, quel racconto, tanto da diventare una denuncia vera e propria, e ad arrivare in tv dopo pochi anni. In questo modo quei fatti così remoti divennero conosciuti, anche da chi non li aveva vissuti o non ne aveva sentito parlare. Oggi il racconto torna con VajontS 23, un’azione corale di teatro civile che si svolgerà in oltre 130 teatri in contemporanea dall’Alto Adige alla Sicilia e anche all’estero con appuntamenti a Parigi, Edimburgo e Ginevra e Maiorca.
Ci saranno grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di teatro di ricerca, musicisti e danzatori, maestranze, personale dei teatri e spettatori.
Teatro nei territori
Dai grandi teatri, dallo Strehler di Milano ai piccoli teatri di provincia, dai luoghi non veramente teatrali, dalle scuole, dalle chiese, dalle biblioteche, dalle piazze: tanti personali allestimenti di VajontS 23 si mescoleranno nei territori, per non dimenticare, per tenere vigile la memoria. E ovunque, alle 22.39, l’ora in cui la montagna franò nella diga, tutti si fermeranno. Curato da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli, il progetto di Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo è realizzato da Jolefilm in collaborazione con Fondazione Vajont.