Una domanda si fa spazio tra gli spettatori: quanto questo documentario puรฒ favorire un cambiamento su larga scala verso scelte dietetiche rispettose dell’ambiente ed evitare che montagne di denaro pubblico finanzino pratiche insostenibili di produzione alimentare? Un’ampia fetta di chi ha visto o vedrร Food for profit รจ giร iniziato alla dieta vegetale o riduzionista almeno dai tempi di Cowspiracy, un film il cui testimone รจ accolto dal lavoro della giornalista Giulia Innocenzi e del film-maker Pablo D’Ambrosi e che ha innescato un dibattito capace di elevare la scelta nutrizionale al rango di posizionamento politico tanto quanto puรฒ averlo fatto Dominion, un altro classico della denuncia ambientalista e animalista.
Indagine nel cuore delle istituzioni europee
Pur riproponendo immagini di animali violentemente maltrattati alle quali una colonna sonora quasi da film horror non puรฒ aggiungere alcuna enfasi, il contributo piรน innovativo del docufilm attualmente nelle sale รจ l’attacco alle istituzioni europee, in cui connivenze e sovrapposizioni di interesse si instaurano tra lobby dell’agro-alimentare e politici.ย Due argomenti principali indagati dall’alto, con riprese che documentano la disposizione degli allevamenti organizzati per il massimo profitto e tra loro integrati (come nell’alluvionata Emilia Romagna, nell’inquinata regione spagnola della Murcia o negli irrespirabili distretti avicoli in Polonia) e dall’interno, con telecamere nascoste da infiltrati assunti negli allevamenti e da Lorenzo Mineo, finto lobbista a Bruxelles e promotore dell’editing genetico a favore della produttivitร .
Food for Profit, l’inchiesta
Cinque anni di riprese il cui risultato stimola e organizza il dissenso grazie a un coacerbo di informazioni per le quali una migliore comprensione รจ supportata da dinamismi grafici che accompagnano la narrazione mentre una certa autorevolezza รจ data da contributi di scrittori, filosofi ed esperti come Stefan Singer, Nina Holland, David Quammen e Jonathan Saffean Foer. Uno svolgersi avvincente, a tratti contraddistinto da ritmo veloce e buio che puรฒ far sentire il fascino dell’azione diretta agli spettatori piรน inquieti e risentiti. Un invito all’azione radicale rintracciabile nella sigla finale che sembra scaturire da un dialogo interiore degli autori, tra moderazione ed estremismo, alla ricerca dell’espressione piรน coerente di se stessi.
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La legislazione Ue, tra minacce e irregolaritร
Un’inchiesta che si mischia all’attivismo senza nascondersi, anzi completandosi con faccia a faccia con allevatori minacciosi e con interviste frontali a europarlamentari gentilmente disposti a rispondere, salvo poi annaspare davanti all’evidenza e dichiarare l’esatto contrario di quanto rilasciato in presenza di una microcamera nascosta. Legislatori accomunati dalla stessa medaglia a quegli allevatori che tirano avanti grazie ai finanziamenti della Pac (Politica agricola comune) e negano spudoratamente le irregolaritร delle pratiche di produzione nei propri stabilimenti.
Benessere animale e sicurezza nell’era Von der Leyen
Il documentario รจ scandito in sovrimpressione dalle direttive Ue in materia di allevamento, benessere animale e sicurezza ambientale le quali provano a descrivere una prospettiva ottimistica in linea con il proclama di Von der Leyen all’epoca dell’approvazione nel 2019 del Green deal che perรฒ si infrange di fronte alla drammaticitร delle immagini di animali agonizzanti, alle rivoltanti scene sulle condizioni igieniche degli allevamenti, al ricatto imposto a lavoratori alienati quasi sempre immigrati e sempre sfruttati e controllati con il ricatto e il raggiro. Il documentario รจ oggi tra i film piรน visti in Italia e puรฒ spostare preferenze a pochi mesi dalle elezioni europee di giugno.
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